ROMA – Segreti torbidi, scelte determinanti, risvolti imprevedibili. In mezzo, l’ossessione del potere, l’ambizione, il senso della politica mischiato alla corruzione dilagante. A trent’anni dall’ultima apparizione sul piccolo schermo (fu in And the Band Played On, film televisivo del 1993) Richard Gere torna in tv con MotherFatherSon, serie targata BBC Studios e scritta da Tom Rob Smith (lo stesso di American Crime Story: L’assassinio di Gianni Versace) che vede al centro degli eventi una famiglia molto potente (ma decisamente distrutta…), in grado di alterare gli scenari sociali e politici.
Lo show, in otto puntate, in onda su Sky Atlantic e disponibili su NOW TV, come anticipato, ruota attorno alla famiglia Finch: Max (Gere) è il perfetto self-made man americano che, grazie alla sua influenza sui giornali (e non solo), fa da bilancia nelle prossime elezioni del Regno Unito. La sua eredità dovrebbe passare al figlio Caden (Billy Howle), direttore del National Report, ma è schiacciato dal peso del padre, che lo spingono verso un tunnel di alcol, perversioni, rabbia e depressione.
Così, i family affair, tornano in mano al padre, mentre Kathryn Villiers (Helen McCrory), ex-moglie di Max e madre di Caden, costretta a lasciare il figlio dopo il divorzio, si riavvicina a loro, in un triangolo che – vedrete – spinge MotherFatherSon verso una sottotracca crime decisamente coinvolgente. Infatti, dietro un serrato e cupo dramma familiare, la scrittura di Tom Rob Smit (affidata alla regia alternata di James Kent e Charles Sturridge) diventa messa in scena cruda e, alcune volte, spiazzante (e di certo non vi anticipiamo i cliffhanger alla fine dei primi due episodi…), scompigliano l’approccio melodrammatico per rendere la miniserie un prodotto inconsueto e, per questo, decisamente accattivante.
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Qui potete vedere il trailer di MotherFatherSon:
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