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Krysten Ritter: «L’ultima stagione di Jessica Jones? Pura forza femminile»

Sarà su Disney+? Nessuno lo sa. Intanto, a New York, abbiamo incontrato con l’attrice

Krysten Ritter in posa sul set di Jessica Jones.

NEW YORK – Cosa ne sarà di Jessica Jones? L’investigatrice appenderà davvero la giacca di pelle al chiodo oppure tornerà di nuovo in pista su Disney+? Domande più che lecite, soprattutto ora che la serie firmata Marvel è tornata su Netflix con un’ultima stagione da tredici episodi. Abbiamo provato a farci raccontare qualcosa in più dalla protagonista dello show, Krysten Ritter e dalla showrunner Melissa Rosenberg. Primo elemento da notare nella Season 3 è una più spiccata attenzione al mondo reale, per quanto possibile, dato che è una storia sui newyorkesi con abilità fisiche avanzate. «Penso sia davvero come infilare un ago. Abbiamo concluso la stagione à la Jessica Jones, che ritengo soddisfacente, non diversamente da quanto fosse soddisfacente anche la fine della prima stagione», ha raccontato la Ritter durante un incontro pubblico qui a Manhattan.

Jessica Jones
Krysten Ritter in una scena di Jessica Jones

Insomma, un addio agrodolce e ambiguo, ma con un po’ di speranza. La missione finale della Jones è catturare un serial killer che colpisce nella città. Jeremy Bobb (già visto in Russian Doll) dà vita a un personaggio degno di un dramma criminale: Gregory Salinger è un newyorkese istruito con la passione di scattare fotografie delle vittime. Un cattivo “ordinario”, ma ciò non significa che non sia super. La sua conoscenza avanzata della legge di New York City e della biologia umana lo rende difficile da rintracciare come invece era Kilgrave (David Tennant) nella prima stagione. Invece della manipolazione, Salinger usa le leggi della città come criptonite. Per la prima volta, Miss Jones si impegna a combattere contro il villain di turno perché è la cosa giusta da fare. Non più una questione personale. Come se Jessica Jones incontrasse Blue Bloods e Law & Order: SVU.

Jessica Jones
Krysten Ritter sul set di Jessica Jones mentre prova a girare

«Le prime due stagioni sono state un’esplorazione della storia di Jessica, dei suoi traumi e origini. Si è analizzata molto guardando anche al passato. Con la terza stagione, Jessica sta finalmente sfruttando le lezioni imparate e andando avanti nel mondo» ha affermato la Rosenberg. L’ultimo capitolo della serie, quindi, mette in relazione la Jones con il New York Police Department (rappresentato da John Ventimiglia nel ruolo del detective Eddy Costa) e dà una nuova prospettiva al suo rapporto con Trish (Rachael Taylor) che, tra l’altro, ha nuovi poteri.

Trish (Rachael Taylor) e Jessica nella stagione 3

«Trish è sempre stata così gelosa dei poteri di Jessica che avrebbe dato qualsiasi cosa per avere ciò che Jessica ha. Mentre Jessica è stata addirittura riluttante disprezzando i suoi poteri», ha aggiunto la Ritter. Proprio grazie a Trish, lo show può esplorare uno dei suoi cardini: essere o non essere un eroe? Si tratta quindi di crescere una volta per tutte. «In questa stagione il personale viene sacrificato per un bene superiore», riflette la Ritter, sottolineando quanto Jessica sia diversa da tutti gli altri personaggi della Marvel. «Jessica ha rotto gli schemi in molti modi. È un tipo di personaggio che non avevamo mai visto e ha riempito un grande vuoto. È forte, vive le cose. Abbiamo intrapreso questo viaggio psicologico con lei. Penso che sia stata una versione fresca e nuova di un ruolo femminile, anzi di un supereroe femminile. Le persone ci hanno seguito calorosamente durante questa avventura e ne sono davvero orgogliosa», ha poi concluso.

  • Qui potete vedere il trailer della terza stagione di Jessica Jones

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