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Gomorra 5 | Lo scontro finale tra Genny e Ciro e l’ultimo capitolo di una serie rivoluzionaria

L’ultima stagione abbraccia i suoi protagonisti e torna da dove tutto è iniziato per scrivere la parola fine

Gomorra 5
Marco D'Amore e Salvatore Esposito

ROMA – Li avevamo lasciati in una zona industriale di Riga sul finale de L’immortale a guardarsi uno di fronte all’altro come nella conclusione della terza stagione quando Genny (Salvatore Esposito) era convinto di aver ucciso Ciro (Marco D’Amore) su quella barca al largo di Napoli. Gomorra 5, ultima stagione della serie ispirata al romanzo omonimo di Roberto Saviano dal 19 novembre su Sky e NOW, non poteva che stringersi attorno ai suoi due protagonisti. Amici, nemici, fratelli, rivali. Genny e Ciro sono il cuore e l’anima di Gomorra, l’uno lo specchio dell’altro. Sarà per questo che guardarsi negli occhi è così doloroso per quei due ragazzi diventati insieme uomini all’ombra delle Vele di Scampia e Secondigliano.

Gomorra 5
Marco D’Amore e Salvatore Esposito in una scena di Gomorra 5

Dentro i rispettivi occhi si riconoscono e portano il peso di una vita passata uno al fianco dell’altro e uno contro l’altro. Non c’è Genny senza Ciro e viceversa (e non a caso la quarta stagione ha sentito il peso dell’assenza del personaggio interpretato da D’Amore). Gomorra 5, dopo averci fatto conoscere i vari volti di Napoli, averci mostrato l’infiltrazione della camorra nel Centro Nord e i traffici di droga internazionali, per mettere la parola fine ad una storia iniziata otto anni fa doveva tornare da dove tutto è iniziato. Dalle Vele dove Genny ha premuto per la prima volta il grilletto e da dove Ciro, da uomo di fiducia di Pietro Savastano, è diventato lui stesso un capo cosca.

Ivana Lotito è Azzurra Avitabile

Dei dieci episodi che compongono Gomorra 5 abbiamo potuto vedere in anteprima i primi sette e la sensazione è stata quella di trovarsi davanti ad un racconto che abbraccia i due protagonisti che, in modi e per necessità differenti, si erano allontanati da Napoli. Una città che li richiama a loro come il canto di una sirena e li trascina nuovamente al centro di un aspro scontro per avere il controllo sulla città. Intorno a loro una serie di personaggi nuovi, da O Maestrale (Domenico Borrelli) a Donna Luciana (Tania Garribba) passando per ‘O Munaciello (Carmine Paternoster), e il ritorno di volti noti come Azzurra (Ivana Lotito) e Sangue Blu (Arturo Muselli).

Genny e Ciro in una scena della stagione finale

Proprio Azzurra è una delle sorprese di Gomorra 5. Da sempre parte di un mondo criminale, la donna con il tempo ha cercato di affrancarsene per amore del figlio Pietro. Questa stagione la vedremo scontrarsi apertamente con Genny, l’unica in grado di tenergli testa. Mentre Sangue Blu, ormai fantasma di se stesso per i sensi di colpa di tutti i compagni morti a causa sua, ritroverà una scintilla negli occhi proprio nel ritorno dell’Immortale. Sullo sfondo il ritratto di un sistema camorristico raccontato capillarmente, tra il microcosmo delle piazze da spartire e il macrocosmo di un traffico internazionale.

Arturo Muselli è Sangue Blu

Rimane fortissima l’impronta teatrale che da sempre caratterizza Gomorra, sia nella messa in scena fatta di chiaroscuri, sia nel tratteggiare dei personaggi dal respiro shakespeariano. Per loro c’è solo dannazione, sono anime in gabbia. Una gabbia nella quale sono nati ma che, con il tempo, hanno contribuito a rafforzare e che hanno scelto come unica vi(t)a possibile. Gomorra 5 si muove circolarmente e, oltre a chiudere il suo arco narrativo, mette anche un punto nella serialità italiana. C’è e ci sarà sempre un prima e un dopo Gomorra. Una serie capace di intrecciare la realtà degli atti processuali con la creazione di personaggi complessi, contraddittori, spietati e umanissimi nelle loro fragilità insieme ad una messa in scena da esportazione.

La video intervista per Gomorra 5 è a cura di Manuela Santacatterina:

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