ROMA – «Ciro mi ha insegnato a scrollarmi di dosso una polvere di pregiudizi che nutrivo anche rispetto alla mia terra che ho abbandonato quando ero giovane e alla quale attribuivo la colpa di non avermi dato tanto, di avermi fatto crescere in un ambiente in cui intorno c’era troppo violenza. Stando al suo fianco, Ciro mi ha fatto scendere in alcuni bassifondi in cui c’è resilienza, resistenza, umanità, dignità. Mi ha insegnato a leggere tra le pagine della realtà e a capire a chi attribuire certe colpe». Marco D’Amore parla così del suo Immortale giunto alla stagione finale di Gomorra disponibile dal 19 novembre su Sky e NOW e della quale ha diretto sei episodi. Al suo fianco Arturo Muselli, nella serie Sangue Blu, che parla così del D’Amore regista: «Dice poche cose e poi quello che si scopre piano piano viene fuori. È tutto molto semplice, non c’è bisogno di pensare o di ragionare tanto sulle cose. Ogni volta che abbiamo parlato di una scena veniva fuori il lato umano e la verità dei personaggi».
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La video intervista è a cura di Manuela Santacatterina:
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