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George Clooney: «Io alla Casa Bianca? No, l’idiozia della guerra la racconto con Catch 22»

Trump, la politica, i paradossi delle guerre: il regista e interprete racconta ad Hot Corn la sua serie

George Clooney e Amal Alamuddin alla Prima europea di Catch-22

ROMA – Good Night, and Good Luck, Le Idi di Marzo, Suburbicon. Gli Stati Uniti, la guerra e i paradossi della politica secondo George Clooney, arrivato nella Capitale per la Prima Europea di Catch-22, serie in sei episodi in onda su Sky Atlantic dal 21 maggio, basata sull’omonimo romanzo antimilitarista di Joseph Heller. Con Clooney, produttore, regista e interpretate (suo lo spregevole Tenente Scheisskopf) anche gli altri interpreti dello show, Christopher Abbott, che interpreta il protagonista YoYo, Kyle Chandler, Grant Heslov, Giancarlo Giannini – «George è un grande regista, perché come i migliori sul set non mi ha detto quasi nulla», ha detto scherzando l’attore – e Tessa Ferrer. Chiaro e limpido l’intento di Clooney di portare in tv, da fervente democratico, l’assurdità della Guerra, in un tempo, da lui definito, «nervoso e autoritario». E ci riesce, costruendo uno show (sceneggiatura di Luke Davies e David Michôd) dalle accese metafore, soprattutto con l’attualità più stretta.

Camicia bianca e occhiali da sole: George Clooney a Roma per presentare Catch-22

IL LIBRO «Avendo come punto di partenza un romanzo fondamentale per la storia della letteratura americana, e tenendo in considerazione il film di Mike Nichols del ’70 abbiamo cercato di realizzare un’opera sulle assurdità della guerra e del potere, perché puoi cercare di combatterlo ma senza riuscire a sconfiggerlo. Ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale in Italia, scritto durante la Guerra di Corea e uscito durante la Guerra in Vietnam, il libro parla della guerra in modo universale. Gli autori sono stati eccezionali nell’adattarlo alla tv».

George e Amal sul red carpet di Catch-22

LA CANDIDATURA «Io candidato alla Casa Bianca? No, credo di no. Tradirei il mio mestiere, voglio continuare a fare ciò in cui credo di essere bravo. Ho altri meriti e non devo scendere a compromessi come i politici. Oggi c’è tanta tensione, alcune persone stanno diventando autoritarie. La stampa ha il compito di vigilare su di loro. Qui non facciamo politica, ma possiamo porre l’attenzione su qualcosa di importante. E credo che il prossimo anno, con le elezioni, si andrà dall’altra parte…»

Tris d’assi: Clooney, Christopher Abbott e Kyle Chandler

LA TV «Sono molto orgoglioso di aver fatto E.R. negli anni in cui le serie iniziavano ad avere successo. E penso che oggi un progetto low budget per il cinema, come Good Night and Good Luck, potrebbe avere delle difficoltà. Però, oggi, ci sono le tv e le piattaforme di streaming a offrire opportunità così grandi. È un bene che ci sia spazio per tutti».

Il cast di Catch-22 a Roma

LA GUERRA «David Michôd e Luke Davies hanno trovato il modo raccontare la vicenda narrandone la follia. Quando si parla e si riflette sui conflitti storici, è facile protestare contro la Guerra del Golfo, mentre la seconda Guerra Mondiale, invece, può essere definita come “guerra giusta”. E no, lLa guerra non è mai giusta, è qualcosa di assurdo. Azioni scelte da anziani che portano i giovani a morire»

Qui potete vedere il trailer originale di Catch-22:

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