VENEZIA – «Che stai a fa’, noi sempre al bar», cantavano Carl Brave e Franco126 in Noccioline, da quella gemma di album che fu Polaroid. Un brano che con semplicità e fotografa perfettamente la realtà romana della comitiva, del baretto di quartiere, delle serate a decidere cosa fare e cosa, alla fine, non fare. Così, sarà l’aria unica di Roma, sarà che certe inflessioni sono genuinamente tipiche della Capitale, che vedendo il corto Notte Romana, diretto dal giovane e bravo Valerio Ferrara (scritto da lui insieme a Alessandro Logli e Matteo Petecca), ci siamo divertiti molto a ritrovare facce e situazioni che conosciamo bene.

Il corto, presentato in Concorso alla SIC di Venezia 78, in poche inquadrature racconta – in modo giocoso, si intende – la Roma bene con la Roma di periferia: Paolo (Lorenzo Aloi), al bar con gli amici, viene ”disturbato” dall’arrivo di due ragazzi. Uno in particolare, Gioacchino (Raffaele Nardi), accusa Paolo di essere “andato” con la sua ragazza (Sara Santostasi), minacciandolo di fargliela pagare. Otto minuti in cui Ferrara (che abbiamo intervistato al nostro Hot Corner) dimostra un certo occhio e una certa predisposizione al racconto cinematografico, confezionando un cortometraggio che dice moltissimo in una manciata di minuti, aprendo – chissà – ad un possibile lungometraggio. Noi lo aspettiamo. «Che stai a fa’, noi sempre al bar…».
Notte Romana, la nostra intervista a Valerio Ferrara:
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