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US Palmese | Rocco Papaleo, i Manetti Bros e una fiaba sul calcio e la vita

Dalla Serie A all’Eccellenza, una lezione sulla vita e i suoi valori: dal 20 marzo al cinema

Rocco Papaleo e Blaise Afonso in una scena di US Palmese
Rocco Papaleo e Blaise Afonso in una scena di US Palmese

ROMA – Siamo a Palmi, una piccola cittadina della Calabria, dove Don Vincenzo (Rocco Papaleo), geniale agricoltore in pensione, ha un’idea folle per risollevare la squadra di calcio locale: organizzare una bizzarra raccolta fondi per ingaggiare Etienne Morville (Blaise Afonso), giocatore di Serie A dal pessimo carattere, eccentrico e nervoso, ma senza dubbio tra i più forti al mondo. Seppure controvoglia, Morville lascerà Milano per trasferirsi a Palmi e provare a risanare la sua immagine che pare ormai macchiata dai suoi comportamenti. Qui si scontrerà con una realtà fatta di sincerità, che porterà tutti a vivere un’esperienza indimenticabile. US Palmese, il nuovo film dei Manetti Bros. con protagonisti – tra i tanti – Rocco Papaleo, Blaise Afonso, Giulia Maenza, Massimo De Lorenzo, Gianfelice Imparato e Massimiliano Bruno (ma appare anche Claudia Gerini).

Rocco Papaleo in un momento del film
Rocco Papaleo in un momento del film

Il film, arriva dal 20 marzo al cinema e la storia è delle più classiche, tanto che per certi versi sembra ricalcare – in termini di inerzia narrativa – quel Chi Segna Vince di Taika Waititi (molto sottovalutato, lo trovate su Disney+) fagocitato troppo rapidamente dalle tante uscite settimanali di un anno fa, eppure drammaturgicamente quasi gemellare. Talento enorme, carattere difficile se non impossibile, aspettative disattese e una carriera dove i passi falsi sono più delle vittorie. Una storia comune soprattutto nel calcio. Era una storia vera, però, quella di Waititi. L’epica sportiva di Thomas Rongen (un formidabile Michael Fassbender, nda), infatti, è una delle più grandi (ma minori) storie di calcio dell’ultimo ventennio. Quella di US Palmese dei Manetti non lo è, ma è verosimile, visti i tanti riferimenti (Balotelli? Potrebbe essere).

US Palmese dei Manetti Bros. Dal 20 marzo 2025 al cinema con 01 Distribution
Il fuoriclasse: una scena di US Palmese dei Manetti Bros.

È una fiaba, perché solo in una fiaba un calciatore di una non ben precisata squadra milanese (ma dai colori sociali potremmo azzardare essere il Milan, nda) e Nazionale Francese – e con un ingaggio da 9 milioni di euro – finirebbe a giocare nell’Eccellenza Calabrese, i neroverdi della squadra che dà il titolo al film. Da Milano a Palmi – e Nord e Sud e Rossoneri e Neroverdi – però, prende forma una storia a cui ci piace credere. Perché Etienne Morville, cresciuto nelle banlieue parigine, dal carattere spigoloso di chi ha ancora addosso i segni di un’adolescenza terribile ma dal cuore d’oro, dopo essersi disperso tra squalifiche e prestazioni poco brillanti, ritrova sé stesso e il suo equilibrio vitale nel più remoto angolo del mondo calcistico italiano.

Blaise Afonso in una scena di US Palmese
Blaise Afonso in una scena di US Palmese

Si riscopre Morville, nei ritmi di una vita semplice e aggregata fatta di pizza e birra tra compagni di squadra, di gente del posto che lo accoglie come se fosse un figlio, ma anche di marcature strettissime di difensori macellai. Perché non è la Serie A quella dell’US Palmese. Non è quella la categoria. Non ci sono prati verdi opportunamente irrigati su cui far correre la palla in scioltezza tra triangolazioni e colpi ad effetto, ma campi sintetici dove gli interventi ruvidi, le palle lisciate e le occasioni mancate possono arrivare in ogni momento. In tal senso, componente calcistica approfondita e densa quella orchestrata dai Manetti Bros. arricchita dai contributi tecnici degli opinionisti di Sky Sport (Compagnoni, Marchegiani, Marocchi, Bonan, Capello, Condò, Caressa e Bergomi) così da catturare l’attenzione dello spettatore fino a renderla viva e familiare.

Un momento del film
Un momento del film

E la grande forza di US Palmese sta proprio in questo, nel suo sgangherato ma bellissimo viaggio narrativo di sport, cinema e vita in perfetto bilico tra realtà e finzione, dove caratteri e amore, affetti e difetti, e personaggi coloriti e irripetibili, si uniscono tra loro fino a regalarci una lezione preziosa. Si può ancora vivere di sogni in questo mondo, nonostante tutto. Un film bellissimo, semplice, lineare, diretto, che ci ricorda a gran voce la potenza delle narrazioni dei Manetti. Assolutamente da vedere, non solo per chi ama il calcio…

 

 

 

 

 

 

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