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Matthias & Maxime | L’amore secondo Xavier Dolan e la scoperta di sé stessi

Un piccolo film con un grande cuore sulla difficoltà di fare i conti con sentimenti a lungo repressi

matthias e maxime

MILANO – Xavier Dolan è tornato. Questa volta con il film più delicato e tenero, una lettera d’amore alle persone che ormai nei suoi film abbiamo imparato a conoscere: madri, fratelli, amanti, tutti accomunati dalla sensibilità a cui ci ha abituato. Scritto, diretto e interpretato da quello che fu ribattezzato l’enfant prodige del cinema franco-canadese, Matthias & Maxime – lo trovate su CHILI -, presentato al Festival di Cannes 2019, è onesto e pregno di quella vulnerabilità che spesso e volentieri permette a chi guarda di relazionarsi con i suoi personaggi.

matthias & maxime
Una scena di Matthias & Maxime

Ma chi sono Matthias & Maxime? Due ragazzi che fanno parte della stessa compagnia di amici. Viene chiesto loro di partecipare al corto per la scuola di cinema di un’amica, dove devono darsi un bacio. Quello che sembra un niente, si trasforma invece in un tormentato viaggio interiore dei due, tentando di comprendere la propria sessualità e i sentimenti che provano l’uno per l’altro. La premessa è semplice, portarla sullo schermo è tutta un’altra storia e Dolan ci riesce con il suo stile inconfondibile. Il profondo lirismo visivo che lo caratterizza è più sottile ma sempre presente, così come il cambiamento dell’aspect ratio (costante imprescindibile dei suoi film). Il crescendo bruciante di un primo vero bacio – perché molto sapientemente il bacio centrale che mette in moto tutta la vicenda non viene mai mostrato –, la cinematografia ravvicinata e irregolare che fonde gioco e intimità, le sentite performance di Gabriel d’Almeida Freidas e Xavier Dolan.

Gabriel d’Almeida Freidas e Xavier Dolan

Abbiamo davanti agli occhi un piccolo film con un grande cuore, che parla della scoperta di sé stessi e della difficoltà di fare i conti con sentimenti che sono stati per lungo tempo repressi. L’inizio è lento, dà il ritmo per abituarsi ai personaggi, ed esplode in un atto finale impegnativo e catartico. Anche in mezzo a tutto il dolore, l’agonia e il desiderio senza fine, non si può fare altro che rimanere incantati. Forse anche per una leggera virata ottimista rispetto al pessimismo che dominava precedenti film, ma chi può dirlo. Quel che è certo, è che Dolan ha centrato il colpo. Le musiche e le immagini di un amore che stenta a nascere e a rivendicare la propria forza sulle sue vittime si trasforma in un vortice di sensazioni che hanno lo stesso aspetto di un caldo abbraccio.

Matthias & Maxime
Una scena di Matthias & Maxime

Si tratta di un melodramma, e il dramma si fa sentire in maniera preponderante, ma i sentimenti logoranti dei due protagonisti, alla fine, sembrano essere un ostacolo che, sì, si può superare. Un’analisi, anche, di tutto quel discorso sull’omofobia interiorizzata che in realtà nasconderebbe emozioni ben più profonde e che Dolan affronta senza però cadere nei più pericolosi clichés. E alla fine, è una storia d’amore. Una storia su come un bacio innocente e apparentemente innocuo può innescare una scintilla, suggerendo implicitamente che poi sta ad ognuno di noi decidere se lasciarla bruciare o aspettare che si spenga. Forse suona troppo sinistro dire Xavier Dolan è tornato. Ma di sicuro è qui. E ha lasciato ancora una volta senza parole.

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Qui potete vedere il trailer del film:

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