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Una città in cinque film | Bruges, tra George Clooney, Colin Farrell e Bollywood

Dopo Lisbona e San Francisco, ecco 5 titoli per volare in Belgio. Senza spostarvi…

Irlandesi a Bruges: Brendan Gleeson e Colin Farrell in in Bruges.

ROMA – Dopo essere stati a Lisbona, Edimburgo e San Francisco (qui), per la nuova puntata di CineTrips voliamo a Bruges, cittadina belga a pochi chilometri da Bruxelles, a cui George Clooney ha regalato qualche anno fa una delle dichiarazioni d’amore più potenti della recente storia. Non romantica –  o strampalata alla Ocean’s Eleven – ma profondissima perché indirizzata a tutte le opere d’arte che i nazisti hanno trafugato (e in parte poi distrutto). Nel suo Monuments Men, il simbolo di questa ricerca disperata è proprio la Madonna con Bambino di Michelangelo, trafugata e due volte restituita alla cattedrale belga dov’è ancora esposta. È questa la prima tappa da fare per chi si trovasse in questo angolo di paradiso incastonato nel passato, tra ponti dell’amore e canali pittoreschi. Non è l’unica, però, legata al cinema e alla TV perché Bruges è sempre stata una cornice amatissima per il piccolo e grande schermo, da Hollywood a Bollywood. Seguiteci.

Strano, ma vero: anche Bollywood a Bruges in un film chiamato PK.

MONUMENTS MEN –  Molte delle tappe in giro per l’Europa dello studioso Frank Stokes interpretato da Clooney hanno coinvolto il Belgio e in particolare Bruges, casa della Madonna con Bambino di Michelangelo, attualmente riportata alla Chiesa di Nostra Signora nel centro della città. Nella pellicola è considerata l’emblema della lotta al recupero dei beni culturali di cui Hitler si è appropriato. Non a caso l’ultima scena è girata proprio in questo luogo sacro, per la religione e anche per l’arte, dove il patrimonio dell’umanità è stato restituito al pubblico, anche se ad un costo altissimo, quello di una vita umana. Ne è valsa la pena? Il finale dà una risposta inequivocabile.

John Goodman e George Clooney in Monuments Men.

IN BRUGES – Il film, che ha regalato a Colin Farrell un Golden Globe e lanciato Martin McDonagh (molto) prima di Tre manifesti, prende il nome della città in cui è ambientato per raccontare la storia di un sicario irlandese spedito in Belgio (ritrovate il film su CHILI qui). La pacifica cittadina all’inizio gli sta stretta ma poi diventa teatro di mille avventure. Nei tour attraverso i canali della città, le guide mostrano ai turisti persino la finestra da cui Farrell si lancia in una scena della pellicola. L’intera vicenda è una cartolina del luogo, dai giardini botanici alla cappella Gerusalemme (usata al posto di quella del Sacro Sangue in una scena), dal Groeninge Museum al mercato del pesce.

Martin McDonagh scherza con Brendan Gleeson e Colin Farrell a Bruges.

THE WHITE QUEEN – Il gioiellino a puntate della BBC con Rebecca Ferguson e Max Irons trasforma Bruges nell’Inghilterra reale senza nulla da invidiare alle location originali. La Gothic Room della City Hall diventa il Palazzo di Westminster dove Re Edoardo annuncia le nozze, che invece hanno luogo nella Basilica del Sacro Sangue (anziché vicino a Grafton Manor), mentre i giardini del palazzo sono ricreati nella piazza della Bell Tower. La cattedrale inglese, invece, è la Chiesa di Nostra Signora, sempre a Bruges, mentre il matrimonio di Anne Neville e Riccardo III si svolge nella Cappella Gerusalemme. La strada dell’incoronazione della Regina Elisabetta è Blinde Ezelstraat.

Rebecca Ferguson a Bruges sul set di The White Queen.

SEX, LOVE & THERAPY – Non è più Il tempo delle mele per Sophie Marceau che questa volta si concede una commedia più adulta e irriverente dove interpreta una ninfomane impenitente (titolo originale: Tu veux.. ou tu veus pas?). Lei, Judith, perde il lavoro a causa di questa sua dipendenza e finisce a lavorare per lo zio dove incontra Lambert, un sesso dipendente. Lo scenario delle loro surreali peripezie erotiche  è proprio la cittadina belga, meta romantica per eccellenza, qui trasformata in una spezie di sogno proibito.

Sophie Marceau e Patrick Bruel sul set del film.

COPACABANA – Non è un film in costume e quindi le ambientazioni medievali di Bruges non sono indispensabili ma in questa commedia surreale con Isabelle Huppert lo sfondo della cittadina calza a pennello per raccontare lo scontro generazionale tra il suo personaggio e quello della figlia che non ne vuol sapere di lei. Quest’eterna Peter Pan cerca allora di trovare un posto nel mondo e nel cuore della ragazza ma nel frattempo ne combina di tutti i colori. Ve la ricordate mentre fa a pezzi la cioccolateria locale in preda ad uno scatto d’ira?

Isabelle Huppert in una scena del film.

 

 

 

 

 

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