ROMA – Immaginate Ritorno al futuro, ma abbinato ad un documentario di storia. Ecco, questo è più o meno I Was There: la storia da vicino, serie in dodici episodi – in onda ogni domenica alle 21 su History Channel (canale 411 di Sky) – in cui il conduttore Theo Wilson torna indietro nel tempo e diventa testimone dell’assassinio di Lincoln, di Chernobyl, di Stalingrado. Com’è possibile? Grazie a ricostruzioni in CGI che fanno assistere lo spettatore ad un racconto visivo unico. Come se Roland Emmerich si unisse a Piero Angela. «Divertente e istruttivo allo stesso tempo, sì, questo era l’obbiettivo», spiega WIlson a Hot Corn. In quest’intervista racconta anche la sua missione nel tempo per portare soprattutto alle nuove generazioni il fascino della storia. «Perché dobbiamo comprendere il passato se vogliamo andare avanti e non commettere gli stessi errori…».
IL FUTURO – «Se le generazioni future devono imparare dal passato, allora prima devono conoscerlo, devono sapere cos’è accaduto. Uno dei grandi problemi che abbiamo qui negli Stati Uniti è proprio la paura che abbiamo della storia, la teniamo distante. Sì, è una storia sanguinosa, terribile e non molto lusinghiera, ma è così, non possiamo fingere che non lo sia. Va raccontata e imparata. Per questo è importante I Was There, una serie che è divertente da vedere ma allo stesso tempo è molto coraggiosa nel raccontare come andarono davvero le cose…».
L’EPISODIO – «Se devo scegliere un episodio della serie? Dico quello di Lilya Litvyak, aviatrice sovietica in forza all’aeronautica militare dell’Unione Sovietica. Una storia davvero incredibile, ma non solo, anche l’attrice che l’ha reinterpretata nel programma era fantastica. La battaglia di Stalingrado è un pezzo di storia pazzesco, ma la storia delle pilote che raccontiamo credo la abbia portata ad un nuovo livello. A dire la verità, quando l’attrice leggeva la sua parte ero talmente colpito che ho fatto fatica a non sorridere. Ecco, quell’angolo di storia mi è rimasto addosso…».
IL PRESENTE – «Ucraina, Uvalde, il momento è quello che è. Viviamo un periodo storico non facile, ma credo che i momenti più scuri rendano la luce più luminosa. Paradossalmente queste notizie terribili ci fanno capire quanto sia fragile la vita. Conosco molte persone sopravvissute a sparatorie come quella di Uvalde e sono stato cresciuto da veterani di guerra quindi so bene che questi due gruppi di persone hanno in comune un rapporto con la realtà molto forte. Sanno che non siamo qui per sempre. Ogni volta che succedono eventi tragici comprendiamo il valore della vita. Vorrei solo che non dovessimo capirlo ogni volta in questo modo…».
- VIDEO | Qui il trailer di I Was There: la storia da vicino:
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