MILANO – Lo chiamavano The Serpent e The Splitting Killer per essere un astuto ingannatore e per la sua capacità di eludere gli arresti ed evadere, ma dalla polizia era conosciuto anche come The Bikini Killer, perché molte delle sue vittime furono trovate in costume da bagno. Negli anni il killer francese Charles Sobhraj è stato più volte al centro dell’attenzione pubblica, oggetto di interviste, libri e trasposizioni cinematografiche. L’ultima in ordine di tempo è The Serpent, la miniserie prodotta da BBC e arrivata in streaming su Netflix con Tahar Rahim e Jenna Coleman, che ripercorre la “carriera” del noto omicida fin dai suoi inizi negli anni Settanta.

Sobhraj nacque in Vietnam nell’aprile del 1944, da madre vietnamita e padre indiano. Quando i due divorziarono e Charles venne adottato dal nuovo compagno della madre, un ufficiale dell’esercito francese, la famiglia si trasferì a Parigi. Nel 1963 la prima di una lunga serie di macchie sulla sua fedina penale: un’accusa di furto con scasso che lo portò nel carcere di Poissy. Riuscì a evadere e a fuggire a Mumbai, dove si rimise a fare il truffatore. Era molto abile sia a truffare che a sfuggire agli arresti, con passaporti falsi riusciva senza fatica a muoversi tra India, Afghanistan, Nepal, poi ad Atene e infine di nuovo in Estremo Oriente.

Riusciva a passare le frontiere senza essere notato, con un nulla, tanto che per l’Interpol era come tentare di afferrare il fumo a mani nude. La polizia ritiene che il primo omicidio sia avvenuto nel 1975: una turista americana di Seattle trovata nel golfo di Thailandia. Da lì gli omicidi si susseguono. Tra psicologi e psichiatri, alla fine nessuno riuscì mai a capirne il motivo. C’era chi sosteneva che si trattasse di un profondo disturbo della personalità, chi invece affermava che Sobhraj era privo dei soliti impulsi violenti e che gli omicidi erano un sottoprodotto del suo stile vita.

Di bell’aspetto, uno stile elegante, il suo modus operandi consisteva nell’adescare le sue vittime sulla “rotta degli hippy”, fra Nepal, India e Thailandia. Li drogava per derubarli lasciando poi dietro di sé una scia di sangue. Covava un profondo odio per gli hippy – apparentemente senza una motivazione valida –, che proprio negli anni Settanta iniziavano a popolare con insistenza sia l’Occidente che l’Asia. Numerosi furono i tentativi di assicurarlo alla giustizia, numerosi gli arresti e le successive evasioni, aiutato anche dalla bella compagna, Chantal Compagnon.

Nonostante continuasse a spostarsi di continuo, Sobhraj non si nascondeva mai veramente, tanto che dopo l’ultima fuga fece ritorno in Nepal dove era ancora ricercato: un acceso desiderio di attenzione e un’eccessiva fiducia nelle proprie capacità lo spingevano a tentare la sorte. Le vicende giudiziarie legate ai suoi omicidi si trascinano ancora oggi senza una soluzione. Certo è che Charles Sobhraj è diventato una celebrità mentre ancora era latitante, una fama alquanto macabra ma dalle sfumature esotiche che non poteva non affascinare la settima arte.
- Volete leggere altre Storie? Le trovate qui
Qui potete vedere il trailer di The Serpent:
Lascia un Commento