MILANO – Cinque anni e diciotto mesi per portare a termine la sceneggiatura e trasformare in film l’omonimo romanzo di Christopher Priest. The Prestige, diretto da Christopher Nolan con Christian Bale, Hugh Jackman, Scarlett Johannson e un cameo di David Bowie, si fa erede di quella tradizione – con rislutati diversi – che vuole portare l’illusione all’interno della magia del grande schermo, da The Illusionist a Now You See Me. Nella Londra vittoriana di fine Ottocento due illusionisti, Alfred Borden e Rupert Angier, si sfidano in uno scontro ossessivo a colpi di trucchi di magia, un profondo disaccordo che non è solo professionale ma si lega anche alla sfera privata e ha le sue radici nel passato dei due, quando lavoravano insieme.
Nolan, che per la sceneggiatura di The Prestige ha collaborato con suo fratello, lo scrittore visionario Jonathan (Westworld, ma anche Fallout in tempi recenti), ha dovuto affrontare un’impresa non da poco nel trasporre la storia, dal momento che il romanzo è strutturato come un diario dei due protagonisti. Quello che rimane di fondo, senza dubbio, è quel senso di stupore e meraviglia che accompagna fino alla fine. Priest poi è molto abile nel creare un perfetto mix in bilico tra magia e scienza introducendo le invenzioni del fisico Nikola Tesla interpretato, appunto, dal Duca Bianco.
Agganciandosi alle scoperte e alle teorie di una delle menti più geniali del XIX secolo, vengono mostrati gli esperimenti condotti a Colorado Springs per il trasmettitore d’amplificazione, un’enorme antenna in grado di trasmettere le onde stazionarie terrestri, scoperte dallo stesso Tesla nel 1899. Non a caso all’inizio del film vediamo accendersi un campo pieno di lampadine immerse nel terreno: nelle sue intenzioni, l’obiettivo era trasferire energia senza usare strumenti di conduzione come i cavi elettrici. Per gli illusionisti, il passo è breve e la macchina dell’inventore diventa parte integrante del trucco L’uomo trasportato, dove al posto dell’energia ad essere spostati e sdoppiati sono oggetti o, in questo caso, persone.
Quel trucco, quasi protagonista assoluto di The Prestige (lo trovate oggi su Netflix e Prime Video), altro non è che la nascita del teletrasporto. Elemento, questo, che gioca un ruolo importante e decisamente affascinate nell’interpretazione del finale, volutamente pieno di interrogativi in perfetto stile Nolan. Ma attenzione, perché nel film una parte importante è riservata anche anche a Thomas Edison e la sua campagna denigratoria messa in atto contro l’ex-collega, motivo per cui Tesla era restio alle apparizioni in pubblico, che terminerà poi con il furto di diversi brevetti a scapito del fisico.
Infatti, pur essendo The Prestige un film prettamente – e ovviamente – di fantasia, è stato appurato e rivisto il rapporto conflittuale tra le due figure, centrali nella Guerra delle Correnti: perché la corrente alternata, pur essendo stata brevettata da Edison (e quindi, fonte di guadagno) era stata effettivamente inventata da Tesla, inizialmente denigrato per l’idea dallo stesso Edison, suo datore di lavoro. In fondo, il film nasce da un regista capace allo stesso tempo di mostrare e nascondere, lasciandoci a bocca aperta: nulla è lasciato al caso e i dettagli sono ciò che fanno la differenza per creare una storia che non smette mai di stupire. Tra gli inganni della mente, difficili da stanare, e un finale da interpretare, una classica domanda ci accompagna: are you watching closely?
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