LOS ANGELES – Mangia con le mani e non esita ad uccidere. Sofia Falcone è già un’icona per gli amanti dell’Universo DC e in particolare della miniserie a fumetti Batman: Il lungo Halloween in cui il personaggio della figlia di Carmine Falcone – capo della criminalità organizzata di Gotham City – appare per la prima volta. Ora lo è (molto) di più grazie all’interpretazione di Cristin Milioti in The Penguin, serie ora su Sky Atlantic in cui di fatto l’attrice si ruba lo show. Creata da Lauren LeFranc, The Penguin racconta l’ascesa al potere di Oz Cobb alias il Pinguino, interpretato da Colin Farrell, come già in Batman di Matt Reeves del 2022. In una lotta di potere tra Oz e Sofia, con quest’ultima che vuole prendere il controllo dopo la morte del padre (nel film interpretato da John Turturro, ora sostituito da Mark Strong), sarà proprio il personaggio di Sofia Falcone a diventare sempre più inquietante e a emergere, episodio dopo episodio, tra i grandi cattivi di Gotham.

«Che dire? Sono una fan di Batman da sempre. A livello personale, è stato estremamente surreale interpretare Sofia. Come attrice, mi davo continuamente un pizzicotto per capire se stesse succedendo davvero…», ci racconta la Milioti durante il nostro incontro qui a Los Angeles, in una sala del London Hotel di West Hollywood. Nota per il ruolo di mamma nella sitcom How I Met Your Mother, Cristin Milioti è apparsa negli ultimi anni anche in film e serie come The Wolf of Wall Street, Palm Spring (ve la ricordate con Andy Samberg?), Fargo, Black Mirror e Modern Love e il suo personaggio era già presente nella serie Fox, Gotham, dove Sofia era interpretata da Crystal Reed. The Penguin però espande il mondo creato da Reeves e anche l’universo di Sofia. Ecco cosa ci ha raccontato Cristin durante la nostra conversazione.

SOFIA FALCONE – «Sofia? La amo. So che è una cosa molto attoriale e forse scontata da dire, ma è stato un enorme onore interpretare un personaggio come Sofia e sono molto protettiva nei suoi confronti. Voglio che la gente la ami quanto me. Ho amato tutto di questa parte, anche il poter girare scene in cui correvo con indosso una pelliccia o sparare in maniera elegante!».
L’ISPIRAZIONE – «Ho cercato di stare lontana da tutto, anche se sono sicura che certe cose mi abbiano influenzato senza che me ne rendessi conto. In realtà, DeeDee (Deirdre O’Connell, intepreta la madre di Oz, nda) mi ha aiutato molto. Durante la lettura del copione con il resto del cast, ci tenevamo sempre per mano. Ero terrorizzata. Mi ha spinto a guardare film per trovare coraggio. Così ho stilato una lista con un paio di amici attori, e ci mandavamo suggerimenti, anche non necessariamente riguardanti il mondo della DC Comics. DeeDee mi ha suggerito Una notte d’estate (Gloria), film del 1980 con Gena Rowlands. Ogni sua interpretazione è meravigliosa, ma in quella è come se avesse fatto il botto. E poi ho guardato Donne sull’orlo di una crisi di nervi di Pedro Almodóvar, solo per capire le infinite possibilità della recitazione…».

IO & COLIN – «Ho incontrato Colin un paio di volte durante la lettura del copione. Sul set poi è stato molto inquietante, perché conosco bene i suoi occhi e il suo viso, ma vederlo diventare un’altra persona con il trucco è stato intenso. È stato anche strano perché associo i suoi occhi e la sua voce, quelli di Oz Cobb, a una persona che è reale per me, avendo girato con lui per otto mesi. Pensa che quando in un’occasione l’ho visto senza trucco è stato quasi stridente, perché Oz sembra reale ed è un complimento che va fatto a Colin, a Mike Marino, il make-up artist, e a Lauren. È come se Oz fosse sempre stato una persona vera…».
LA REGINA DI GOTHAM – «Credo che la Gotham creata da Matt Reeves sia interessante, coinvolgente, reale e ovviamente anche oscura, selvaggia. C’è dell’umorismo un po’ cupo, come in un poliziesco. Tutti i personaggi vogliono essere realizzati in un contesto come questo, quindi ho cercato di trovare il tono e il punto di equilibrio giusto. Al di là questo, mi sono sentita molto libera in questa Gotham che è stata concepita come una qualsiasi città degli Stati Uniti».

L’AMORE PER BATMAN – «Il mondo di The Penguin è segnato da donne complicate, interessanti e piene di difetti, come spesso in passato è accaduto ai personaggi interpretati da uomini, che ho trovato sempre più interessanti nei precedenti Batman. Da bambina guardavo spesso Batman Forever. So che non è tra i più amati, ma mi piaceva, e quando giocavo in cortile, facevo finta di essere l’Enigmista di Jim Carrey, anche perché l’unica donna in quel film, Nicole Kidman, era la psicologa Chase Meridian che andava in giro in lingerie dicendo: “Wow, bei capezzoli, Batman”. Ricordo che lo guardavo da piccola e pensavo: “Mmmmh, ok…”. E che dire del tizio che fa esplodere tutto e di Due Facce che si appende all’elicottero e fa un salto mortale? Io facevo sempre finta di essere gli uomini. Per fortuna in Batman Returns Michelle Pfeiffer si è poi rifatta, ma in ogni modo ho sempre amato di più fare Joker. Non è una mancanza di rispetto, è solo che amavo i personaggi più eccitanti e che non dovevano saltellare con dei pantaloncini corti!».
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