ROMA – Colt Seavers, uno stuntman in pensione a seguito di un brutto incidente su un set che ne aveva minato l’entusiasmo, si ritrova di nuovo sulla scena di un film insieme a Tom Ryder, una stella di Hollywood per cui aveva fatto la controfigura molti anni prima. Ma quando la celebrità improvvisamente sparisce nel nulla e il film – Metalstorm, opera prima della sua ex-ragazza Jody Moreno – è sull’orlo del fallimento, Colt si offre volontario per indagare sulla scomparsa e cercare di ritrovare l’attore. Questo e molto altro è The Fall Guy, un film di David Leitch con protagonisti Ryan Gosling, Emily Blunt, Aaron Taylor-Johnson, Winston Duke e Hannah Waddingham che dopo un breve passaggio al cinema con Universal Pictures lo scorso maggio è finito rapidamente nel dimenticatoio.

Oggi lo trovate in Home Video e in streaming su NOWtv e Prime Video, ed è l’occasione per parlare di un piccolo caso cinematografico che avrebbe meritato ben altra fortuna. I dati al box-office ci dicono, infatti, che The Fall Guy ha incassato appena 181 milioni di dollari a fronte di un budget di poco più di 125. Non un grande successo in termini finanziari (superato appena il punto di break-even) ma neanche il disastro di cui si è parlato negli ultimi mesi. A partire dal fatto che, su ammissione dello stesso Gosling: «A Steven Spielberg è piaciuto. Per quanto mi riguarda, non importa più cosa succede, per me è stato un momento memorabile. Sono davvero emozionato che la gente lo veda. Penso che sia un film davvero speciale».

E lo è, non fosse altro che The Fall Guy è l’agognato – se ne parla dal lontano luglio 2010 con DreamWorks in produzione e Touchstone Pictures per la distribuzione – adattamento cinematografico del celeberrimo omonimo serial ideato da Glen Larson in onda sulla Fox tra il 1981 e il 1986 meglio noto qui in Italia come Professione Pericolo. I meno giovani la ricorderanno sicuro! Lee Majors, Douglas Barr e Heather Thomas erano i protagonisti di questo folle serial su una coppia di stuntmen che come secondo lavoro facevano i cacciatori di taglie. Il progetto, poi passato nelle mani della Universal Pictures nel 2020, ha visto susseguirsi diversi volti dietro-e-davanti la macchina da presa, tanto che in origine avremmo dovuto vedere Dwayne Johnson come protagonista con McG in cabina di regia.

Quindi proprio Gosling e Leitch, con Drew Pearce (Iron Man 3) allo script e Blunt come co-protagonista, che di The Fall Guy sono il cuore narrativo. Perché prima che degli stunt e degli effetti pratici, delle sequenze adrenaliniche dal montaggio galoppante e della cornice meta-cinematografica, c’è la storia d’amore tra Colt e Jody. Una storia di silenzi e attese, frizioni e baci rubati, tempismo mancato e dichiarazioni meravigliose (una è da annotare per quant’è bella!) – e almeno cinque cover diverse di I Was Made For Loving You Baby dei Kiss – che danno forma a una rom-com intelligente e frizzante resa magica dal cinema e dai suoi meta-linguaggi come espressione tangibile del potere taumaturgico dell’arte e di come la finzione del set possa andare a colmare i vuoti della vita reale.

Un film, The Fall Guy, sulla ricerca del giusto terzo atto (qui un po’ pasticciato a dire il vero nda) e sullo stunt-man come spicciola (ma efficace) metafora sul rialzarsi ogni volta che si cade, qui celebrato da Leitch come ultimo eroe romantico di un cinema artigianale di puro intrattenimento senza sottotesti elitari che rischia di svanire tra deep-fake e uno sviluppo tecnologico sempre più invasivo. Praticamente un Effetto Notte sotto steroidi che ai film che vanno avanti come treni nella notte di Jean-Pierre Léaud preferisce le botte da orbi di un Gosling straordinario per verve comica, emotività e fisicità che come sempre è garanzia di visione. Thunderstruck e una formidabile sequenza in montaggio alternato sulle note di Against All Odds fanno il resto. Da (ri)scoprire, ne varrà assolutamente la pena!
- HOT CORN TV | The Fall Guy, il backstage:
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