«Il ragazzo più tappezzato nelle camere delle adolescenti»: così lo aveva definito nel 2007 Rolling Stone, pochi giorni prima dell’uscita di High School Musical 2, sequel del film del 2006 con cui Zac Efron aveva raggiunto la notorietà presso il grande pubblico. Occhi azzurri, volto pulito e sorriso da pubblicità della Mulino Bianco, l’idolo delle ragazzine ha però ormai da poco compiuto i trent’anni, tra chiacchierate love story, commedie demenziali e grandi successi sul grande e piccolo schermo. Ma il ragazzo perfetto dà ora una brusca sterzata alla sua carriera con un’ambiziosa deviazione, ai limiti del suicidio artistico.
Scrollarsi di dosso l’etichetta di belloccio dal faccino angelico: questa l’ardua impresa di Zac, impresa che profuma di sfida, passaggio attraverso cui prima di lui sono transitati Johnny Depp, Brad Pitt e Matthew McConaughey, capaci di superare l’immagine stereotipata degli esordi e crescere professionalmente. Per la svolta, Zac Efron si è così trasformato nel serial killer Ted Bundy, efferato criminale che sconvolse l’America con una trentina di omicidi di giovani donne tra il 1974 e il 1978. Sul profilo Instagram dell’attore sono così comparse le immagini dal set di Extremely Wicked, Shockingly Evil and Vile, foto che lo ritraggono ora alla guida della Volkswagen Beetle a bordo della quale commise alcuni dei suoi numerosi delitti, ora sorridente in compagnia della (forse ignara) fidanzata Elizabeth Kloepfer, interpretata da Lily Collins.
A dirigerlo c’è Joe Berlinger, già autore di un documentario sui Metallica del 2004, e non a caso nella pellicola farà il suo debutto sul grande schermo proprio il leader della band americana, James Hetfield, nei panni di un energico poliziotto. La vicenda è raccontata dal punto di vista della fidanzata di Bundy, Lily Collins, mentre il cast illustre è completato da John Malkovich, Jim Parsons (come vi avevamo raccontato qui) e da Grace Vittoria Cox.
Nonostante le perplessità iniziali, il lavoro di trasformazione fisica del sex symbol Efron, più avvezzo a indossare completini da cestista e magliette da bravo ragazzo del college, è apparso decisamente soddisfacente tanto che – a riprese concluse – questo primo ruolo cupo e sfaccettato potrebbe davvero segnare uno spartiacque definitivo nel percorso di maturazione dell’attore, forse determinato una volta per tutte ad abbandonare gli addominali scolpiti e le conquiste da rotocalchi.
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