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Strade di Fuoco | Diane Lane e i quarant’anni del sogno musicale di Walter Hill

Il diario di Larry Gross, 48 ore, Flashdance, I Can Dream About You. Riscoprire un cult

Diane Lane al centro della scena di Strade di fuoco, un film di Walter Hill del 1984
Diane Lane al centro della scena di Strade di fuoco, un film di Walter Hill del 1984

ROMA – Il clamoroso successo di 48 ore, nel 1982, ebbe tre grandi meriti: gettò le basi della grammatica filmica del genere buddy-cop, fece esplodere la stella di Eddie Murphy che di lì a poco, con Beverly Hills Cop – Un piedipiatti a Beverly Hills, arriverà alla consacrazione, ma soprattutto permise a Walter Hill di dare forma al film che sognava di realizzare da tutta una vita. Perché Strade di fuoco, del 1984, non è semplicemente un piccolo (s)cult degli anni Ottanta. È il desiderio che diventa realtà con la magia del cinema, di quello che l’adolescente Walter Hill immaginava come il film perfetto. Un film in cui inserire tutte quelle cose che pensava fossero: «Fantastiche allora, ma per cui nutro ancora un grande affetto: le automobili personalizzate, i neon, i baci sotto la pioggia, i treni notturni, e rockstar, motociclette, inseguimenti, giubbotti di pelle e questioni d’onore».

Michael Paré in un momento del film
Michael Paré in un momento del film

Assieme a Larry Gross, Lawrence Gordon, Joel Silver, Hill iniziò a ragionare sulla stesura del concept durante la lavorazione di 48 ore. Il giorno prima dell’inizio delle riprese di qualcosa che tutti sapevano per certo sarebbe stato veramente importante, Gross iniziò a scrivere quello che poi risulterà essere un diario di bordo ricco di curiosità e aneddoti. Alla voce 12 agosto 1982, la notte prima dell’inizio delle riprese del film, scrisse le seguenti parole: «Walter oggi mi ha presentato una pagina di appunti che ha preparato per un potenziale nuovo script. Sarà la prima di una serie di avventure di un eroe d’azione che aveva in mente di creare da molto tempo. Il nome del personaggio è Tom Cody e Walter ha in testa di creare un franchise su di lui presentandolo come Lo Straniero. Mi chiede se sono interessato a scriverlo con lui, gli chiedo è cattolico il Papa?».

Strade di fuoco di Walter Hill fu distribuito nelle sale statunitensi l'1 giugno 1984 da Universal Pictures
Strade di fuoco di Walter Hill fu distribuito nelle sale statunitensi l’1 giugno 1984 da Universal Pictures

Il successo di 48 ore fece il resto. Quell’incasso di quasi 80 milioni di dollari permise a Hill di poter proporre Strade di fuoco a qualsiasi executive. Ci credeva tantissimo Hill. Un po’ alla maniera del precedente I guerrieri della notte, lo immaginò come un albo a fumetti in forma filmica intriso di melodie rock-pop che imperversano a ogni sequenza, valori forti, un grande personaggio femminile a fianco dell’eroe tutto d’un pezzo ma dal cuore d’oro, un villain malvagio fino all’osso e un dramma reale iscritto all’interno di un mondo astratto. Sospeso nel tempo, Strade di fuoco, in bilico tra realtà e sogno, anacronismi e modernità, passato e presente, e una narrazione che scorre veloce nel ritmo e nelle intenzioni. Ma anche nello sviluppo, nell’intreccio, nelle linee dialogiche secche, nelle caratterizzazioni tipizzate e bidimensionali. Un’opera, Strade di fuoco, adolescenziale nella costruzione, ma di un’ingenuità affascinante.

Rick Moranis in una scena del film
Rick Moranis in una scena del film

Il sogno della vita di Walter Hill è la piena testimonianza dei colori narrativi del suo tempo cinematografico. C’è l’estetica del videoclip tipica di Flashdance e della MTV Generation, il sapore dell’avventura per ragazzi a metà tra Spielberg e Coppola e quello romantico alla Hughes, ma senza mai spingere fino in fondo sull’acceleratore. Non c’è violenza esplicita in Strade di fuoco. Quella di Hill è una favola musicale fatta di buoni e cattivi, motociclisti e fucilieri solitari, e principesse da salvare, che nella distopica Richmond, terra di conquista dei Bombers, sono rocker dalla voce melodiosa e dalla presenza scenica ipnotizzante. Quella di una formidabile Diane Lane che ricorda il personaggio di Ellen Aim come: «Il primo ruolo affascinante che ho avuto» e che al provino con Hill si presentò in pantaloni di pelle, top di rete, e stivaloni col tacco superando in volata la concorrenza di Daryl Hannah.

Diane Lane in un momento di Strade di fuoco
Diane Lane in un momento di Strade di fuoco

Hill rimase talmente colpito dalla Lane da scrivere per lei altre scene pur di aumentarle il minutaggio. E d’altra parte, larga parte del retaggio quarantennale di quel Strade di fuoco che vide il buio delle sale statunitensi l’1 giugno 1984, poggia tutto sulle sue esibizioni musicali. Sequenze a cui Hill affidò apertura e chiusura di racconto: Nowhere Fast e Tonight Is What It Means To Be Young. Ma il vero brano della colonna sonora capace di catturare davvero l’immaginario collettivo del suo tempo – e non solo – è senz’altro I Can Dream About You che nell’illusione scenica di Hill vediamo cantata dai The Sorels ma che nella realtà fu scritta e interpretata da Dan Hartman. Contro ogni pronostico, però, quando Hill e Gross ultimarono lo script, nonostante il grande interesse manifestato dalla Paramount dopo il successo di 48 ore, non se ne fece nulla.

Willem Dafoe in una scena del film
Willem Dafoe in una scena del film

Jeff Berg, l’agente di Hill, si vide rifiutata la proposta dall’allora capo della produzione della Paramount, Michael Eisner, perché ritenne il soggetto troppo simile a Indiana Jones in termini concettuali. Una scusa come un’altra probabilmente. Abbastanza però da spingere Berg a proporre Strade di fuoco alla Universal Pictures dove trovò i favori e le intenzioni di Bob Rehme. Furono talmente stregati gli executives della Universal dal soggetto di Hill da dare il via libera alla produzione nel giro di un paio di giorni stanziando un budget corposo di 14 milioni e mezzo di dollari. Una scelta che purtroppo non trovò i favori del pubblico. Nonostante dei test-screening positivi, infatti, al botteghino Strade di fuoco (in streaming su Apple TV+ e Prime Video) ebbe poca fortuna incassando poco più di 8 milioni di dollari. Un flop commerciale – è vero – ma non del tutto in termini artistici.

Nei cinema italiani il film fu distribuito nel settembre dello stesso anno
Nei cinema italiani il film fu distribuito nel settembre dello stesso anno

Certo, i piani di un ipotetica trilogia su Tom Cody (Michael Paré) furono annullati (The Far City e Cody’s Return i titoli provvisori dei due script successivi) ma come spesso accaduto nel corso della sua carriera, anche Strade di fuoco è stato riabilitato da critica-e-pubblico nel corso delle decadi successive. Non in quel momento però. Quel flop, infatti, impedì a Hill di poter dirigere un altro progetto a lungo desiderato e rincorso. L’adattamento filmico delle avventure fumettose di Dick Tracy per cui, in origine, la Universal aveva ingaggiato John Landis e che Hill – chiamato in sostituzione – abbandonò nelle prime fasi della pre-produzione dopo una disputa sul budget con gli executives e l’interprete-principe Warren Beatty. Cinque anni dopo ci penserà lo stesso Beatty a dirigerlo, ma quella è tutta un’altra storia…

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