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So Tutto di Te | Roberto Lipari, quel sogno a occhi aperti e un’opera prima imperdibile

Algoritmi, pupi e Leo Gullotta. L’esordio del comico? Sincero, commovente, magico…

So tutto di te
Roberto Lipari in una scena di So tutto di te.

ROMA – Ma chi è Roberto? Un agente immobiliare di trent’anni un po’ distratto e (molto) impacciato a cui nulla sembra andare bene. Il suo peggior difetto? Non capire le persone. La vita però sembra finalmente sorridergli quando il caso gli regala un dono: Roberto entra in possesso di un computer in grado di leggere gli algoritmi di tutti. Purtroppo, però, scoprirà a sue spese che il dono di entrare nella vita degli altri per scoprirne i desideri è un potere molto difficile da controllare. Da qui prende le mosse So tutto di te – disponibile ora in streaming su Prime Video – prima volta di Roberto Lipari dietro la macchina da presa, con l’aiuto di David Serge, ad oltre quattro anni da Tuttapposto che nel 2019 lo vide protagonista in una versione romanzata di se stesso per la regia di Gianni Costantino.

So tutto di te
Roberto Lipari in una pausa sul set di So tutto di te.

Prodotto da Medusa e dalla Tramp di Ficarra e Picone e sceneggiato da Ignazio Rosato, Roberto Anelli e Paolo Pintacuda, So tutto di te vive di una curiosità: il primo ciak è coinciso con il compleanno di Lipari (nato il 12 settembre 1990) e il compimento dei trentadue anni di età: «Qualche compleanno fa, se mi avessero detto che succedeva questo, il mio primo ciak, la regia, nel giorno del mio compleanno non ci avrei creduto. Però non vi nego che l’ho immaginato, perché tutto quello che mi è successo nella vita, almeno una volta l’ho sognato prima, quindi volenti o nolenti fate tutti parte del mio sogno». E in effetti sembra essere quanto di più vicino alla realizzazione di un sogno So tutto di te, anche perché a fare da sfondo alla storia c’è il teatro dei pupi del nonno di Roberto, interpretato da un grande Leo Gullotta, in una scelta che pare una metafora: in una società dominata dai social e dalla AI, quanto siamo pupi nelle mani di algoritmi?

So tutto di te
Lipari con Leo Gullotta, presenza centrale del film.

Nel suo essere una commedia romantica che racconta di magia, equivoci, desideri sperati e avverati, So tutto di te parte appunto da una semplice ed efficace premessa, ovvero quella di un tizio qualunque che si trova improvvisamente a sapere le cose che sa un algoritmo. «Anche se questo tizio fosse il più cretino del mondo potrebbe sembrare un genio, no?». Sì, ma in realtà dentro il film c’è molto più di questo, perché la soluzione narrativa dell’algoritmo come custode di tutti i segreti e le azioni di ogni singolo individuo è un elemento pretestuale nemmeno troppo approfondito e radicato. Perché? Perché attorno all’algoritmo, Lipari costruisce un film che è un’incisiva riflessione (e che cast, da Roberta Rigano a Barbara Tabita passando per Sergio Friscia), non solo sulla disillusione dei trentenni protagonisti di una vita dove i sogni a occhi aperti di ieri sbattono contro il muro dell’oggi, ma anche delle amicizie per convenienza e dell’importanza di preservare le tradizioni.

So tutto di te
Lipari e Barbara Tabita, la villain del film, in un altro momento.

Un forte e pulsante cuore narrativo lasciato vivere – sullo sfondo di una Palermo calda e raggiante – tra dialoghi dai tempi comici vivaci, una buona dose di cinefilia che non guasta mai, e una sfilata di tipi sociali – dai neo-melodici meridionali ai complottisti passando per i razzisti, i nostalgici del fas*ismo e i tanti arrivisti che inquinano il mondo – di cui Lipari si fa beffe con il sorriso e la sua mimica irresistibile. Perché, in fondo, il suo alter-ego scenico Roberto, più che «il più cretino del mondo» è semplicemente uno di quei bravi ragazzi che, un po’ per ingenuità, un po’ per buoni sentimenti, fanno fatica a trovare il loro posto nel mondo. Non Lipari però, lui ce l’ha fatta, e chissà quale sarà il proseguo della sua nuova vita da regista.

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Qui sotto potete vedere il trailer del film: 

 

 

 

 

 

 

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