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Red Sparrow. O di quella volta in cui Jennifer Lawrence si trasformò in una ballerina

Per l’attrice quattro mesi di prove con l’ex ballerino Kurt Froman e le coreografie di Justin Peck

red sparrow

ROMA – Solo 10 minuti. Questo è il tempo il cui il balletto è al centro del racconto di Red Sparrow lo trovate su CHILI -, thriller del 2018 diretto da Francis Lawrence che ritrova Jennifer Lawrence protagonista dopo il successo planetario di Hunger Games. Tolti i panni di Katniss Everdeen, qui l’attrice interpreta Dominika Egorova, ex-prima ballerina del Bol’šoj la cui carriera viene improvvisamente interrotta. Per prendersi cura dell’anziana madre malata, la donna decide, sotto ricatto, di arruolarsi in una delle scuole per Sparrow, branca del SVR che plasma giovani uomini e donne in letali e seducenti spie e assassini. Il suo primo obiettivo? Nathaniel Nash (Joel Edgerton), ufficiale della CIA che gestisce una talpa negli altri ranghi nelle gerarchie russe. Ma la missione non prevedeva una reale e reciproca attrazione…

Red Sparrow
Jennifer Lawrence e Sergei Polunin in una scena di Red Sparrow

Solo 10 minuti dedicati alla danza, dicevamo. Eppure per quell’apertura sontuosa sulle note de L’uccello di fuoco di Stravinsky, balletto in due scene datato 1910, sono stati necessari mesi di preparazione. In Red Sparrow, infatti, trasposizione cinematografica del romanzo Nome in codice: Diva scritto dall’ex agente della CIA Jason Matthews, nessun dettaglio è lasciato al caso. Per i sei minuti i cui Jennifer Lawrence è sul palco, affiancata dal vero ballerino Sergei Polunin, è stato chiamato il coreografo Justin Peck. Un nome già conosciuto a Hollywood con il nomignolo di “coach di danza delle celebrità” dopo aver lavorato con Natalie Portman e Mila Kunis ne Il cigno nero, con Cristina Ricci in Z: L’inizio di tutto e Rooney Mara per Song to Song.

Jennifer Lawrence e il suo “doppio”, la ballerina Isabella Boylston

Proprio su suggerimento di Peck, per interpretare la controfigura della Lawrence sul set fu anche chiamata Isabella Boylston, prima ballerina American Ballet Theater, mentre all’ex ballerino del New York City Ballet, Kurt Froman, toccò il compito di trasformare l’attrice in una vera danzatrice in soli quattro mesi. I due spesero quel tempo prima dell’inizio delle riprese ad allenarsi nel garage di Froman, riconvertito per l’occasione in una sala di danza classica con specchi e sbarre, cinque giorni a settimana per quattro ore. E, sebbene la macchina da presa si sarebbe concentrata sulla parte superiore del corpo dell’attrice, la Lawrence ha dovuto eseguire alla perfezione la stessa coreografia della Boylston per far sì che al montaggio tutti i movimenti corrispondessero e risultassero sincronizzati.

Red Sparrow
Kurt Froman, Jennifer Lawrence, Francis Lawrence e Sergei Polunin in una scena del film

«Con Red Sparrow per la prima volta mi sono sentita davvero disciplinata», ha raccontato l’attrice a Vanity Fair ai tempi dell’uscita del film, «Non potevo interpretare un’ex ballerina senza sentirmi un’ex ballerina». Una preparazione dura che ha influenzato anche il modo di pensare dell’attrice come ha confidato a People: «Il livello di preparazione e di disciplina che le ballerine attraversano nel corso degli anni, influisce su ogni cosa che fanno, dal mondo in cui si muovono a come lavorano. Era qualcosa che avevo costantemente in mente, anche dopo aver concluso le sequenze del ballo». Ma se pensate che Jennifer Lawrence abbia continuato a stare sulle punte dopo aver concluso le riprese di Red Sparrow, rischiate di restare delusi. «È stato davvero brutale. Ho così tanto rispetto per quegli artisti. È incredibile quello che fanno, ma appena ho finito le riprese, ho bittato le mie scarpette nella spazzatura!».

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