Quello che so di lei – La nuova opera di Martin Provost

Sage femme che in italiano è diventato “Quello che so di lei” è l’ultima opera di Martin Provost e sarà nelle sale italiane a partire dal 01 giugno.

Il film, presentato fuori concorso alla 67° edizione del Festival di Berlino del 2017, è distribuito in Italia d BIM ed è la prima sceneggiatura scritta interamente da Provost, senza collaboratori. La storia di Sage Femme è ispirata ad una personale vicenda del regista, quando l’ostetrica che lo aiutò a venire al mondo lo fece “nascere due volte”, salvandogli la vita, donandogli il sangue che di cui aveva bisogno per sopravvivere.

LA TRAMA

La sage femme che dà il titolo al film è Claire (Catherine Frot) una ostetrica che adora li suo lavoro, che fa con amore e passione da moltissimi anni e a cui deve rinunciare perché il piccolo ospedale in cui lavora viene assorbito da una grande struttura ospedaliera con logiche da impresa e poco spazio per i sentimentalismi. Claire, la saggia donna, posata e razionale, che ha condotto la sua vita con rigore, si ritrova quindi a dover stravolgere la sua vita. Come sempre, una volta che l’equilibrio si spezza, la realtà di Claire viene ulteriormente stravolta quando un giorno riceve una telefona di Béatrice (Catherine Deneuve). Si tratta della donna per la quale il padre di Claire aveva lasciato la famiglia e che lo aveva subito dopo abbandonato. Sono trent’anni che le due non si incontrano. Oltre agli anni, le separano la rabbia mai sopita di Claire e due caratteri totalmente diversi. Claire la saggia e Beatrice la folle. Beatrice, che è malata, beve, fuma e vive come sempre ha fatto: come se fosse il suo ultimo giorno, cerca di infrangere la rigida corazza di saggezza di Claire, e di fare in modo che l’ostetrica viva la sua vita in maniera un po’ meno rigida. Sullo sfondo delle loro vicende c’è anche un uomo, per portare un po’ di equilibro fra i due opposti: il camionista Paul (Olivier Gourmet).

Quello che so di lei è un film drammatico che riesce ad assumere sfumature tenere, ma spesso anche ironiche, grazie a un regista con una grande sensibilità per il mondo femminile e due interpreti principali sicuramente all’altezza della loro fama.