MILANO – «Il popolo due sole cose ansiosamente desidera: pane e giochi circensi». La citazione contenuta nel decimo libro delle Satire è del poeta romano Decimo Giunio Giovenale. Una massima che descrive l’epoca in cui viveva il poeta, quella nella quale chi era al potere si assicurava il consenso del popolo attraverso distribuzioni di grano e spettacoli pubblici. Diversi secoli dopo quell’espressione è stata ripresa da Diego Luna per il suo show targato Amazon Prime Video: Pan y Circo.

Ma qui non c’è nessuna accezione negativa, anzi. «Quando l’ho sentito la prima volta, ho pensato fosse perfetto perché ha l’ironia che lo spettacolo vuole avere» ha dichiarato l’attore a NPR. L’idea alla base del programma è quella di radunare attorno allo stesso tavolo personalità diverse con idea discordanti sui più disparati temi d’attualità: dalla devastazione dell’ambiente al dramma sociale del femminicidio, dalla legalizzazione delle droghe leggere all’aborto, dal razzismo al concetto d’identità. Per farlo il regista e attore affianca in veste di sous chef alcuni dei più grandi chef del Messico – da Elena Reygadas a Enrique Olvera – insieme ai quali prepara le pietanze che accompagnano le varie conversazioni.

Baja California, Puebla, Quintana Roo e Mexico City sono solo alcuni dei luoghi che ospitano i vari incontri con artisti, attori, politici, psicologi, scienziati, attivisti o insegnanti del Paese. «Questo progetto è nato un anno fa. Ci abbracciavamo, ci baciavamo, eravamo felici ma non lo sapevamo. Pan y circo è nato con l’idea di condividere cibo e vino parlando dei temi che ci fanno stare male del mondo in cui viviamo» esordisce Luna nel primo episodio, che in realtà è l’ultimo in ordine di tempo ad essere stato registrato in pieno lockdown da Coronavirus.

E allora ecco che Diego Luna invia ai suoi ospiti un box per consumare insieme un pasto via Zoom e parlare di come ognuno di loro ha affrontato la quarantena. «Anche dopo la fine dell’epidemia, i sistemi danneggiati rimarranno danneggiati», afferma l’attore, «E se vogliamo aggiustarli, se abbiamo la volontà di riparare ciò che non va, dobbiamo sederci a tavola». Così la tavola diventa un luogo simbolico di condivisione e mediazione, di riflessione e discussione con cui raccontare non solo il Messico ma anche il mondo in cui viviamo.
Qui potete vedere il trailer di Pan y Circo:
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