Manuela Santacatterina 
È stata Mary J. Blige la prima artista ad esibirsi sul palco del Dolby Theatre e ad aprire alle parentesi musicali della cerimonia degli Oscar. Avvolta in un abito fucsia e circondata alle sue spalle da un coro, la cantautrice di New York ha intonato il gospel soul di Mighty River che accompagna la colonna sonora di Mudbound. Il film diretto da Dee Rees che le ha regalato ben due candidature come miglior attrice e, per l’appunto, miglior canzone originale. Ci hanno poi pensato Gael García Bernal, Natalia LaFourcade e Miguel a 
portare un po’ di Messico agli Academy grazie alla “doppia” esibizione di Remember me, il brano simbolo – insieme a Un poco loco – di Coco, gioiello firmato Disney/Pixar fresco vincitore dell’Oscar come miglior film d’animazione con protagonista il giovane Miguel Rivera e la sua passione per la musica che lo porterà a scoprire l’importanza della memoria. Mariachi, teschi truccati come nel Día de Muertos, ballerine vestite con abiti tradizionali e una pioggia di lustrini ad invadere la platea.
Sufjan Stevens, il favorito alla vittoria della statuetta per la miglior canzone originale, si è fatto accompagnare sul palco da St Vincent per intonare l’intima Mystery of Love. Una delle tre canzoni, insieme a Visions of Gideon e una nuova versione di Futile Devices, scritte dal cantautore di Detroit per Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino. Performance incastonata nella barocca scenografia del Dolby Theatre, sognante e delicata, quasi estranea al contesto come il suo grandissimo interprete.
A chiudere i momenti musicali di questa 90ª edizione degli Academy Awards, Common e Andra 
Day con Stand Up For Something, canzone scritta per Marshall – Marcia per la libertà di Reginald Hudlin, e Keala Settle, la donna barbuta di The Greatest Showman con This Is Me. Il brano scritto da Benj Pasek e Kustin Paul, i compositori delle canzoni di La La Land vincitrici lo scorso anno del loro primo Oscar.
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