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One for the road | Tra errori e perdono, il road movie del thailandese Nattawut Poonpiriya

Prodotto da Wong Kar-wai, il film è stato presentato al Far East Film Festival 2022

One for the road
I protagonisti del film di Nattawut Poonpiriya

FIRENZE – La Thailandia, insieme agli altri stati del sud-est asiatico, è un luogo dove lo sviluppo di una propria e chiara identità è sempre stato frenato da fattori esterni, soprattutto dall’influenza cinese lungo i secoli dinastici e dal forte imperialismo occidentale ottocentesco. Di conseguenza il prodotto sociale è sempre stato influenzato e guidato da culture e visioni diventate punti di riferimento e ispirazioni all’interno di un paese senza un’origine ben definita. Anche il cinema thailandese, quindi, ha sofferto dell’influenza hollywoodiana e delle tendenze cinematografiche che si sono susseguite in Cina e ad Hong Kong. Nella sua ripetitività e poca creatività, il cinema thailandese ha però comunque qualcosa da dire e in Europa il Far East Film Festival ha da sempre cercato di dargli la giusta importanza facendo arrivare sui suoi schermi i film più importanti. Ne è un esempio l’interessante film di Nattawut Poonpiriya, One for the road, un road movie prodotto da Wong Kar-wai che indaga i concetti di errore e perdono.

One for the road
Una scena di One for the road

La storia? Quella di Boss, un uomo che ha la vita che desidera. Vive a New York, fa il barman, vive in una bellissima casa e riesce a conquistare tutte le donne che vuole. Una sera però riceve una chiamata che lo riporta a terra: il suo migliore amico Aood ha il cancro come il padre, non vuole fare la chemio e vorrebbe che tornasse in Thailandia per salutarlo. Una delle persone più importanti della sua vita sta per morire e sente il dovere di tornare, chiude il bar e parte immediatamente. Quando arriva trova una persona senza più capelli, con un bastone per tenersi in piedi e che gli chiede di fargli da autista per esprimere il suo ultimo desiderio: girare in macchina la Thailandia per andare a trovare le sue ex, le persone che hanno condiviso la vita con lui, e salutarle per l’ultima volta.

Una scena del film

I due amici partono così per un viaggio di redenzione e di perdono, dove Aood ballerà per l’ultima volta con l’insegnante di ballo Alice, la donna per cui è tornato a casa e ha lasciato da solo Boss a New York; dove riceverà l’ultimo schiaffo da Noona, diventata un’attrice di successo e che non ha ancora perdonato gli errori di Aood quando stavano insieme; dove non incontrerà Roong, ormai sposata e madre di una figlia, ma che ancora non riesce a vederlo e a capire il motivo per cui ha scelto di restare a New York con Boss invece di tornare a casa con lei. Un viaggio per ripercorrere ciò che è stato, fino a quando Aood non confessa a Boss che lo ha fatto tornare per un altro motivo, perché anche a lui deve chiedere scusa per qualcosa rimasto nascosto nel loro passato e cercherà di rimediare agli errori che ha commesso.

One for the road
Un’immagine di One for the road

Nattawut Poonpiriya con One for the road costruisce una storia che si divide lungo due linee temporali e l’alternanza passato/presente permette di approfondire il cambiamento dei due protagonisti, l’evoluzione del loro rapporto e comprendere le scelte che hanno preso, così da estrapolare e portare alla luce il rapporto sfaccettato e non scontato tra due amici. Ciò che cerca di fare Aood, arrivato al drammatico punto di voler andarsene piuttosto che sopravvivere, è un gesto di estrema vitalità verso sé stesso e verso gli altri e Boss, coinvolto in un’avventura che neanche immaginava, avrà l’occasione di riallineare una vita che ha perso tutti i suoi punti di riferimento.

Un’immagine del film

One for the road è un film che si ispira molto al suo produttore Wong Kar-wai, oltre a proporre alcune scelte registiche famose del regista di Hong Kong come lo slow motion fuori fuoco e movimenti di macchina rotondi e inusuali, il film thailandese utilizza alcuni suoi stilemi narrativi come il rimorso bruciante che emerge in In the mood for love, la tematica del viaggio spirituale fatto in Days of Being Wild e My Blueberry Nights e la rabbia repressa che emerge in As Tears Go By. Un mix di influenze perfetto per portare in scena una storia di redenzione e perdono, un viaggio fatto per chiudere le porte lasciate durante la propria vita, per capire l’importanza e il peso delle proprie scelte e di come sia altrettanto fondamentale accettare quelle dell’altro.

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  • VIDEO | Qui potete vedere il trailer del film:

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