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Omicidio nel West End | Sam Rockwell e Saoirse Ronan per un giallo divertente e giocoso

Il film prende in prestito Trappola per Topi di Agatha Christie scherzando con i cliché del genere

I protagonisti di Omicidio nel West End
I protagonisti di Omicidio nel West End

ROMA – Un giallo da risolvere, ma anche un film su quanto il teatro sia un’arte ancora vivida ed essenziale, che sfugge – o almeno dovrebbe – alle regole dello show-biz di Hollywood. Così, Omicidio nel West End (See How They Run, titolo originale) nasce ed esplode in seguito ad un pretesto: nel 1953 a Londra, l’opera teatrale di Agatha Christie, Trappola per Topi, celebra la sua centesima rappresentazione nello storico St Martin’s Theatre. Sfruttando la festa organizzata per l’occasione, il regista Leo Kopernick (Adrien Brody), che negli USA è stato inserito nella Black List, tenta di convincere il produttore John Woolf (Reece Shearsmith) a permettergli di dirigere l’adattamento cinematografico. Ma c’è una clausola che complica il lavoro: la produzione può partire solo dopo sei mesi dall’ultima replica.

Sam Rockwell e Saoirse Ronan in Omicidio nel West End
Sam Rockwell e Saoirse Ronan in Omicidio nel West End

La situazione, già ingarbugliata per il discutibile approccio di Kopernick, finisce per esplodere quando viene ucciso dietro le quinte del teatro. Da questa scintilla, come fossimo in un romanzo della Christie (ed effettivamente ci siamo dentro a tutti gli effetti), Tom George su sceneggiatura di Mark Chappell mette in scena un divertissement a tinte noir, in cui sarà proprio l’indagine il fulcro centrale della storia costruita sugli stilemmi della Londra Anni Cinquanta. Infatti, mentre la produzione deve decidere se andare avanti e la lista dei sospettati si allunga, a rimettere insieme i pezzi dietro allo scottante omicidio ci sono lo stropicciato e disilluso ispettore Stoppard (Sam Rockwell, che fuoriclasse) e un’entusiasta ma novella agente Stalker (Saoirse Ronan, eccezionale nel non prendersi sul serio).

Sam Rockwell e Saoirse Ronan in Omicidio nel West End
La lista degli indagati è lunga…

Coppia agli antipodi che le proverà tutte per scovare l’assassino, dando poi a Omicidio nel West End un tono giocoso e brioso che tiene alta l’attenzione, nonostante la parte centrale – o meglio, il secondo atto – perda l’abbrivio e i guizzi dell’inizio, riallacciando poi il tutto in un epilogo che rispetta il valore della sorpresa. Ricalcando lo spirito di Agatha Christie – tanto che si può considerare una sorta di omaggio alla scrittrice –, il film destruttura i canoni del genere e scherza con il vecchio concetto che “visto un giallo, visti tutti”. Su questa strada, citando il giallo per eccellenza che è Trappola per Topi (sapevate che la commedia poliziesca non ha mai interrotto le repliche, se non per il Covid, fin dalla prima del 1952?), Omicidio nel West End intrattiene a dovere e stuzzica gli spettatori, portandoli – tra risate ed eleganze visiva – nel bel mezzo di un mistero scritto a regola d’arte.

 

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Qui il trailer di Omicidio nel West End:

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