ROMA – La comunità internazionale, ma anche Associazione Unita, l’Associazione Documentaristi Italiani e Wanted Cinema, distributore italiano di No Other Land, hanno espresso profonda preoccupazione per la notizia che vede protagonista Hamdan Ballal, il co-regista del documentario che ha vinto l’Oscar lo scorso 2 marzo. Ballal è stato prelevato con la forza dai soldati dell’esercito israeliano a seguito di un’aggressione da parte dei coloni avvenuta nella serata del 24 marzo, in Cisgiordania e rilasciato un giorno dopo. Wanted, Unita, 100 Autori e tutta la comunità italiana e internazionale hanno chiesto un intervento immediato al fine di garantire il rilascio e l’assistenza medica e legale al regista. No Other Land – diretto, prodotto, scritto e montato dal collettivo israelo-palestinese formato da Basel Adra, Ballal, Yuval Abraham e Rachel Szor è nelle sale italiane dal 16 gennaio con grande accoglienza di pubblico e critica.

Girato nell’arco di cinque anni, dal 2019 al 2023, il film racconta, giorno dopo giorno e violenza dopo violenza, la distruzione della comunità rurale di Masafer Yatta, in Cisgiordania, da parte dell’esercito israeliano. Una barbarie a cui Basel assiste dall’infanzia e che ha iniziato a documentare con la videocamera, mentre assisteva alla progressiva cancellazione di Masafer Yatta che avveniva (e avviene) ogni volta che i carri armati e le ruspe mandate da Israele fanno incursione nel villaggio e i soldati distruggono le case. Nato come atto di resistenza creativa all’apartheid e anelito di uguaglianza e giustizia, No Other Land ha reso i quattro giovani attivisti i cineasti più premiati e celebrati in tutto il mondo del 2024, dalla Berlinale agli Oscar. Qui trovate la petizione su Charge per la liberazione di Hamdan Ballal.
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