VENEZIA – Immancabile completo nero, camicia bianca e occhiali da vista dalla montatura squadrata. Nicolas Winding Refn è sbarcato al Lido per presentare Fuori Concorso a Venezia 79 la sua nuova serie TV, Copenhagen Cowboy. Sei episodi – ispirati alle fiabe classiche, alla poesia epica e ai western di Hollywood – che vedremo presto su Netflix per un noir incentrato su un’enigmatica eroina ultraterrena, Miu (Angela Bundalovic), che intraprende un viaggio insidioso attraverso il mondo criminale di Copenaghen alla ricerca del suo destino…
IL FLUSSO CREATIVO «Mi piace creare attraverso un flusso spontaneo. Molto dipende da come mi sveglio la mattina e come prosegue la giornata. Posso passare attraverso diversi toni… In un certo modo i social media, prossima versione del cinema, si basano proprio su questo. Lo trovo molto liberatorio. Ho cercato di distruggere i canoni con questa serie».

MIU «Quando insieme a Netflix abbiamo deciso di lavorare insieme, era chiaro che la produzione di sei ore di contenuti ci avrebbe richiesto molto lavoro. Ho riunito un team fantastico di scrittori e mi sono concentrato sul creare un’evoluzione a partire dalla matrice dei miei personaggi passati. Solo che ho pensato di farne una versione femminile. Una supereroina che racchiude molte delle loro caratteristiche. Solo che non sapevo come chiamarla! Poi mi sono ricordato che c’è una linea di Prada che si chiama Miu Miu… ed ecco come ho trovato il nome della mia protagonista!».

LA FAMIGLIA «L’industria artistica fa sì che si viva in mondi separati, ma a me è sempre piaciuto essere inclusivo. E questo comprende l’includere la mai famiglia nei miei progetti, fa parte del modo in cui mi vedo. Liv e io non abbiamo più segreti e questa serie è stata un’opportunità di rinsaldare questo rapporto simbiotico e quotidiano. Abbiamo coinvolto anche Lola. E anche se dall’esterno può sembrare strano, è una vita che mi piace vivere».

IL TEMPO «In un modo che va veloce volevo accentuarne la lentezza. Mi sono sempre chiesto perché l’intrattenimento sia così frenetico. Quando si va in un museo non si sta solo dieci secondi davanti un’opera d’arte. Credo che il cinema sia la massima espressione dei mass media e che il tempo sia essenza. Ecco perché quando si crea un prodotto per il pubblico bisogna rispettare questa realtà temporale».

PRADA «Sto vivendo un’opportunità nuova: quella di lavorare con Prada su un progetto che andrà avanti per molto tempo. Sto vivendo in Italia al momento e sento come se avessi a disposizione una tela nuova tutta da dipingere. Sono coinvolte molte persone e forse conquisteremo Milano, chissà! Sarà fantastico!».
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Qui sotto potete vedere il trailer di Copenhagen Cowboy:
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