TORONTO – Nel suo abito lungo pieno di farfalle, Maya Hawke sembra quasi in imbarazzo. «Per me è la prima volta al Festival di Toronto –, ammette, – ma sono sommersa da questa splendida energia». Si trova davanti ad una prova d’attrice piuttosto forte: in Human Capital di Marc Meyers, remake americano de Il capitale umano di Paolo Virzì, interpreta Shannon, la figlia di Liev Schreiber, affrontando sfide emotive fortissime, traumi e varie disgrazie familiari. Balzata in cima alla lista degli under 30 da seguire a Hollywood grazie al personaggio di Robin in Stranger Things, ha raccontato con orgoglio che anche i genitori, Uma Thurman ed Ethan Hawke, sono fan della serie. E il 18 settembre arriva anche nelle sale italiane con C’era una volta a… Hollywood in una particina accanto a Brad Pitt e Leonardo DiCaprio…

HUMAN CAPITAL «La sfida maggiore? Restare coerente con me stessa e a mio agio quando tutto il resto attorno al mio personaggio cambia. Mi sembra una metafora dell’adolescenza, di quello che può succedere ad ogni ragazzo. Stai crescendo, il tuo corpo cambia, i tuoi gusti si modificano e anche la percezione che hai delle cose non è più la stessa, per non parlare poi dei rapporti familiari. Nonostante tutto questo devi continuare a mantenere un baricentro saldo e non è facile. Lo dico per esperienza perché durante gli anni da teenager, che non sono sicura siano del tutto archiviati, ho continuato a sperimentare, farmi domande e tutto questo l’ho trasmesso, almeno spero, a Shannon».

GLI INSEGNAMENTI «Quello che mi porterò dietro da quest’esperienza è la consapevolezza che un singolo evento può cambiare tutta la vita, a volte per il meglio, altre per il peggio. In questo caso credo che Shannon sia quasi costretta a maturare e diventare una migliore versione di se stessa. Il posto che ognuno occupa nel mondo, anche in riferimento all’etnia e alla classe sociale, determina il futuro di altre persone e, di fatto, cambia il mondo. Basta guardare il microcosmo creato da Human Capital per rendersene conto».

LA MUSICA «Ho sempre avuto una passione per la musica che peraltro accomuna molti membri del cast di Stranger Things. Per coincidenza molti di noi stanno pubblicando canzoni o album in questo periodo ma siccome ciascuno sta seguendo un proprio percorso artistico, non credo che capiterà molto presto che collaboreremo in questo campo. Io ho scritto i testi di alcune canzoni e mi sono fatto aiutare per la musica da un amico, è un work in progress ma spero piaccia».
C’ERA UNA VOLTA… A HOLLYWOOD «Ovviamente conosco Quentin Tarantino da moltissimo tempo ma questo non mi ha minimamente esentata dal fare un provino per ottenere la parte. Non ho chiesto sconti».

STRANGER THINGS «Vorrei essere brillante e conoscere tante lingue come Robin. Forse sono più divertente io di quanto lei non creda di essere, ma mi piace tantissimo. Prima di arrivare sul set e girare non conoscevo il suo orientamento sessuale ma ne sono orgogliosa e chissà che non la si veda con una ragazza».

IL LIBRO DEL CUORE «Amo Anna Karenina ma sono felice che il mio primo lavoro sia stato l’adattamento di un altro capolavoro, Piccole donne, peraltro con un cast affiatatissimo, in costume e girato in location irlandesi mozzafiato. Per il resto sono una fan sfegatata di Harry Potter e Grey’s anatomy, perché ha volte fa bene piangere».

IL RUOLO DEI SOGNI «Da piccola ero innamorata di Cenerentola ma avrei tanto voluto recitare nella versione live action de La Sirenetta».
- Qui potete vedere il Q&A di Human Capital al TIFF:
Lascia un Commento