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Gemini Man | Tra l’HFR e il clone di Will Smith: la nostra esperienza in anteprima

Il 3D, le riprese a 60fps e la realizzazione in CGI di una versione giovane dell’attore. In sala? 10 ottobre

ROMA – Da quello che abbiamo (già) visto, invitati ad un footage speciale organizzato dalla Fox, Gemini Man, il nuovo film di Ang Lee, promette di essere rivoluzionario. Il motivo? Al centro della storia c’è Henry, con il volto di Will Smith, sicario per conto di un’organizzazione criminale, in pericolo di vita dopo aver deciso di chiudere la sua carriera. A minacciarlo, il boss Clay (Clive Owen), che assolderà un killer più giovane per eliminarlo. Chi lo interpreta? Ancora Will Smith. Esattamente, perché Gemini Man (in sala dal 10 ottobre), giocando con l’idea del clone, ha sfidato l’impossibile ringiovanendo di ben venticinque anni l’attore.

Ang Lee e WIll Smith in azione

Ma andiamo con ordine: Ang Lee, su sceneggiatura di Billy Ray, Darren Lemke, David Benioff, dopo una fase di pre-produzione lunga vent’anni – partì tutto nel 2017, quando a produrre c’era direttamente la Disney, che sviluppò un cortometraggio, Human Face Project, basandosi proprio sulla creazione via computer di un clone giovane – con Gemini Man vuole sfruttare al massimo tutta la potenza tecnologica del periodo. Se, da una parte, la distribuzione 3D può non far così clamore, è da sottolineare quanto la tridimensionalità, in Gemini Man, sia invece funzionale all’estetica e alla messa in scena.

Will Smith sul set di Gemini Man

Infatti, le tre sequenze viste in anteprima, ci immergono nell’azione, anche grazie all’High Frame Rate, dato che il film verrà distribuito (nelle sale che supportano il formato) nel formato originale con cui è stato girato, ovvero 60fps. Così, l’esperienza visiva e cinematografica, al fianco di un doppio Will Smith diventa ancora più totalizzante. Non solo, per gli appassionati, Gemini Man promette di essere una vera goduria per gli occhi. Ma, se la realizzazione in HFR non vi basta, veniamo alla rivoluzione più importante: la riproduzione integrale di un attore.

  • Qui potete vedere una clip del dietro le quinte di Gemini Man:

E non si tratta di una versione in deaging – un “semplice” ringiovanimento al computer appoggiandosi a vecchie sequenze o immagini – bensì di una modellazione globale in CGI. In parole povere, il Will Smith versione giovane, è “costruito” in post-produzione, grazie alla performance capture applicata sullo stesso attore durante le riprese. Ma, se credete che si tratti solo di effetti visivi, dovete sapere che Will Smith, come ha dichiarato in un’intervista esclusiva che abbiamo avuto modo di ascoltare, ha dovuto lavorare su una doppia interpretazione. Se, da una parte, c’è l’interprete maturo, dall’altra Will è tornato indietro recitando, appunto, come un attore di vent’anni. Tanto da sembrare appena uscito dalla sua villa di Bel-Air…

Qui il trailer di Gemini Man:

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