Criticato, censurato, osteggiato, rivalutato. Dalla sua uscita nelle sale Ultimo Tango a Parigi, non hai mai smesso di far parlare di sé. Candidato a due Oscar e Nastro d’Argento per la regia, il film di Bernardo Bertolucci ha segnato un’epoca ed è oggi considerato un cult. La pellicola, presentata il 14 ottobre del 1972 al Lincoln Center di New York e uscita in Italia il 14 dicembre dello stesso anno, colpì profondamente gli spettatori, generando entusiasmo ma anche sconcerto e dibattiti. Le polemiche che gravitarono intorno al film portarono alla “condanna al rogo” e a una sentenza per offesa al pudore del Tribunale di Bologna per il regista, con tanto di perdita dei diritti civili per cinque anni. Riabilitato sul finire degli anni ’80, il film è poi tornato al centro della cronaca per le dichiarazioni di Maria Schneider riguardo la famosa scena del burro della quale l’attrice affermò di non essere stata informata.

A quarantasei anni dall’uscita, dopo la presentazione in anteprima lo scorso 28 aprile a Bari, il film restaurato in 4K dal CSC-Cineteca Nazionale ritornerà in sala il 21, 22, 23 maggio con CSCP Distribution, sia nella versione originale con sottotitoli italiani (mai uscita prima in Italia) sia nella versione doppiata. Il restauro è stato realizzato in collaborazione con Grimaldi Film Productions e Metro-Goldwyn-Mayer Studios, con la supervisione di Vittorio Storaro (per l’immagine) e di Federico Savina (per il suono) che ha curato la colonna sonora originale di Gato Barbieri in cui Marlon Brando e Maria Schneider, nei loro dialoghi, alternano l’inglese e il francese, dando senso anche ad alcuni giochi di parole.

Il restauro del film, il più visto di sempre nel nostro Paese, è stato realizzato a partire dai negativi originali messi a disposizione dalla MGM. Ambientato nella Parigi dei primi anni Settanta, Ultimo tango a Parigi racconta la storia dell’incontro casuale tra Paul (Brando), americano di mezza età sconvolto dal recente suicidio della moglie, e la giovanissima Jeanne (Schneider), e della relazione clandestina che segnerà le loro vite. Il ritorno in sala è l’occasione per cercare di capire un film che venne ostracizzato per molti motivi, non solo per il sesso esplicito, anzi: «Cosa trovavi fra le mura buie delle chiese? Un marito distrutto dalle responsabilità e una moglie musona. Invece, adesso, il matrimonio della pubblicità è un matrimonio sorridente…», riflette a un certo punto del film Marlon Brando. Quarantacinque anni dopo, è ancora tutto lì.
- Qui potete ascoltare una traccia della colonna sonora del film:
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