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Quando la politica si fa cinema: Churchill, Berlusconi e quel punto di vista femminile

Due personaggi tanto amati quanto odiati per due film. In cui la verità viene raccontata dalle mogli

No, non capita spesso di vedere in tempi ravvicinati due film che parlano di politica. Non va di moda, non è attraente, non è nemmeno popolare, eppure in meno di quattro mesi sono arrivati nelle sale prima L’ora più buia, poi il dittico Loro 1 e 2. Il primo, come raccontato in passato, è un film centrato sull’ascesa a Primo Ministro di Winston Churchill durante il momento più difficile per la storia moderna del Regno Unito: il Blitzkrieg nazista del 1940 in Europa Occidentale che spinse le truppe inglesi in una sacca di resistenza disperata sulle coste francesi del nord. Un film Churchill-centrico, con un enorme Gary Oldman, un film in cui la politica è la trama, dove la tensione delle idee si fa scontro, l’assunzione della responsabilità sovrascrive qualsiasi aspetto della vita privata e il mandato pubblico è missione personale.

Gary Oldman nei panni di Winston Churchill ne L’ora più buia.

I due film di Sorrentino sono invece incentrati su Silvio Berlusconi, sulla sua vita e su tutto quello che le gira intorno durante il periodo del ritorno al governo nel 2008. La politica è elemento centrale anche in questo film, pur non essendo fine ultimo ma solo strumento imprescindibile per la gestione del potere. L’uscita ravvicinata è puramente casuale – ovvio – ma inevitabilmente si finisce con il fare confronti. Non servirebbe a molto (anzi, a nulla) paragonare il percorso politico dei due, vista la distanza del periodo e del contesto in cui si sviluppa la loro storia politica. A nulla serve confrontare le ambizioni personali, perché entrambi sono mossi dal medesimo impulso irresistibile che rende certe persone eccezionalmente attratte dalla luce del potere.

Toni Servillo è Silvio Berlusconi in Loro.

Ancora meno interessante sarebbe il confronto morale, perché nessuno dei due fece certo della sobrietà la propria cifra. Cambiando punto di vista, è invece il confronto tra due scene che vedono protagoniste le rispettive mogli che svela il cambiamento storico della politica e delle sue logiche di selezione. Ne L’ora più buia, la moglie di Churchill, Clementine, interpretata da Kristin Scott Thomas, celebra la nomina del marito ricordando il suo sacrificio degli affetti privati a favore della vita pubblica, divenuta unica ragione di vita. L’incarico ripaga la famiglia di un sacrificio affettivo ed economico, ma è un prezzo pagato con consapevolezza per uno scopo riconosciuto come superiore.

Kristin Scott Thomas con Gary Oldman ne L’ora più buia.

In Loro 2 Veronica Lario, rivista in modo superbo da Elena Sofia Ricci, è la moglie ferita ma diventa anche la voce dell’Italia, ferita per il tradimento della fiducia e delle illusioni. Una moglie che rinfaccia al marito una vita di scelte guidate da pulsioni personali. Mai al servizio di qualcosa di diverso che non fosse la soddisfazione di un istintivo bisogno di affermarsi. Ecco allora il confronto tra un periodo storico in cui la politica forte selezionava profili che vedevano nella guida di un Paese e nella realizzazione del bene comune il fine ultimo delle ambizioni personali, rispetto a un periodo in cui la politica fragile non è in grado di respingere quei profili che vedono nella guida di un Paese il mezzo e nella soddisfazione delle proprie pulsioni personali il fine. Ne La cosa più buia si vede così la Politica, in Loro la politica. Sembrano la stessa cosa, ma non lo sono.

Toni Servillo e Elena Sofia Ricci in Loro. Foto: Gianni Fiorito.
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