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L’altra vita di Silvio: 5 motivi per cui Loro vi sorprenderà

Berlusconi? Sì, ma non solo. Da Scamarcio agli LCD Soundsystem: perché vedere l’opera di Sorrentino

Toni Servillo e Giovanni Esposito in Loro. Foto di Gianni Fiorito.

SESSO, DROGA E RICCARDO SCAMARCIO Siamo sicuri di trovarci davanti al film di Paolo Sorrentino su Silvio Berlusconi? Perché nella prima ora e un quarto il vero protagonista di Loro 1 è l’imprenditore arrivista Sergio Morra (ogni riferimento a Gianpaolo Tarantini non è puramente casuale), alle prese con un giro di affari che coinvolge le grazie di ragazze belle e disponibili per ottenere contatti e potere. Il mattatore assoluto è Riccardo Scamarcio, senza dubbio nel ruolo più importante della sua carriera. Com’era successo in passato con interpreti belli ma dalle incerte qualità recitative (Laura Chiatti ne L’amico di famiglia), Sorrentino è bravo a valorizzare le potenzialità dell’attore di Trani. Attorno a lui, è un susseguirsi di politici, cocaina e festini. Il sesso è il tema principale, inteso quasi sempre come merce di scambio.

Riccardo Scamarcio e Kasia Smutniak in Loro. Foto di Gianni Fiorito.

 

L’UOMO SILVIO La prima parte di Loro 1 concede a Sorrentino la possibilità di sbizzarrirsi nelle sue qualità tecniche, seppur fin troppo estetizzanti e manieriste. Il film sembra un incrocio, a volte godurioso e altre volte estenuante, tra La grande bellezza, Spring Breakers e The Wolf of Wall Street. Poi, finalmente, entra in scena Lui, Silvio Berlusconi. E Loro 1 cambia registro, diventando una vera e propria commedia umana, ambientata nella villa in Sardegna dell’ex premier. Il timore era che Toni Servillo ricalcasse una macchietta. Una delle sorprese più grandi invece è la bravura dell’attore a non andare mai sopra le righe, ma nello stesso tempo a trasmettere una sensibilità inedita di Berlusconi, tra la malinconia e la battuta.

Toni Servillo alias Silvio in azione sul set. Foto di Gianni Fiorito.

 

IL CAST No, non aspettatevi la coralità de Il Divo. Loro 1 parla di un periodo storico ben preciso: quello tra il 2006 e il 2010, ed è incentrato quindi sulla crisi coniugale tra Berlusconi e Veronica Lario e sugli scandali sessuali che, però, in questa prima parte del film non riguardano ancora il Cavaliere. Perciò, i personaggi non sono tanti. Oltre a Scamarcio e Servillo, si distinguono una splendida e abile Kasia Smutniak, una convincente Elena Sofia Ricci nel ruolo di moglie annoiata e stanca del marito, ma soprattutto un irriconoscibile e strepitoso Fabrizio Bentivoglio nei panni di un ex ministro che ambisce a prendere il posto di Berlusconi come leader del centrodestra.

Un irriconoscibile Fabrizio Bentivoglio. Foto di Gianni Fiorito.

 

STORIA DI UN AMORE PERDUTO Non aspettatevi neppure un’opera di denuncia, almeno per ora. Dopo il “ciarpame” (semicit.) visivo della prima metà, Loro 1 ritrae anche con una certa originalità e delicatezza il progressivo svanire dell’amore tra Berlusconi e la Lario. Lei gli rimprovera di non farla più ridere e di non ricordarsi più la canzone del loro primo bacio, lui cerca di sorprenderla e ironizza sui suoi gusti letterari (José Saramago). Lei gli chiede di partire per un viaggio in Cambogia, lui le risponde che avrebbe bisogno di un neurologo. E a un certo punto il tono del film si fa molto divertente e ironico, assomigliando a una comédie française sulle discussioni e le debolezze di una coppia di ricchi non più innamorati. Fino al colpo di genio finale. In pieno stile sorrentiniano.

Silvio & Veronica, Toni Servillo e Elena Sofia Ricci. Foto di Gianni Fiorito.

 

LA COLONNA SONORA Uno dei punti di forza di Sorrentino, anche nei suoi lavori meno riusciti (per esempio, This Must Be The Place) è l’utilizzo ultrapop delle musiche, che spaziano dall’elettronica degli LCD Soundsystem alla dance di Kylie Minogue, dal rock anni Settanta degli Stooges all’indie dei Clap Your Hands Say Yeah. Per arrivare poi alla canzone napoletana e al cantautorato di Fabio Concato. E vedrete che Domenica bestiale da adesso in poi vivrà di una seconda giovinezza.

Paolo Sorrentino tra Giovanni Esposito e Servillo. Foto di Gianni Fiorito.

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