MILANO – La necessità aguzza l’ingegno, ma anche la frustrazione fa la sua parte. Almeno questo è quello che possiamo imparare guardando Joy (lo trovate su CHILI), il biopic di David O. Russell che racconta la storia vera di Joy Mangano, semi-sconosciuta in Italia (almeno prima del film) ma popolarissima in America, dove si è fatta un nome come inventrice, nonché come imprenditrice, a capo di un impero commerciale da milioni di dollari di fatturato all’anno.
Ma per raccontare davvero questa perfetta realizzazione dell’American Dream, dobbiamo tornare al 1990. All’epoca Mangano era una donna divorziata, con tre figli ed ex marito a carico, schiacciata dalla necessità di far quadrare i conti, i rapporti all’interno della sua famiglia e i turni di notte come hostess di terra di una compagnia di volo. Stanca, demotivata e del tutto assorbita dalle pesanti responsabilità quotidiane, Joy si ritrova un giorno a inventare quello che tutti conosceranno come Miracle Mop. Cosa è? Un mocho che evita di doversi sporcare le mani.
L’idea è vincente nella sua semplicità: bastano un manico e 300 fili di cotone resistente sapientemente assemblati. Il segreto del suo successo è la facilità di utilizzo unita ad un prezzo modico. Dopo aver intrapreso una piccola attività con l’aiuto di patenti e amici, Mangano da Long Island porta la sua invenzione in tv. Spirito di intraprendenza e voglia di rischiare non le mancano. Così il canale commerciale QVC diventa il suo trampolino di lancio. Si comincia con 1000 Miracle Mop. Qualcosa però non funziona. Il prodotto non attira l’attenzione del pubblico.
Che fare? Si procede con un rapido cambio in corsa: niente conduttrici o venditori professionisti, i riflettori vengono puntati direttamente su Joy. Sarà lei a proporre la sua invenzione. E qui, permetteteci la battuta, avviene il miracolo: in meno di mezz’ora vengono venduti 18.000 Miracle Mop. È la svolta. Mangano crea la società, Ingenious Designs, brevetta più di 100 invenzioni e non si ferma più. Il fatturato vola alle stelle, mentre altre star come Oprah Winfrey e Serena Williams consigliano i prodotti di Joy o ne diventano testimonial.
Si arriva così al 2014, Hollywood bussa alla porta dell’imprenditrice. La sua è una storia da raccontare al cinema. David O. Russell si occupa della regia e della sceneggiatura, partendo dallo script di Annie Mumolo. Nei panni della Mangano c’è Jennifer Lawrence, l’attrice del momento anche se, forse, è troppo giovane per il ruolo. Per chiudere il cerchio si uniscono al cast anche Robert De Niro, Bradley Cooper (entrambi già al fianco di Jennifer e David ne Il lato positivo e American Hustle – L’apparenza inganna) e Isabella Rossellini. Si gira a Boston e dintorni. Qualche passaggio viene romanzato, altri semplificati e alla fine si va in sala.
Superati i 101 milioni di dollari di incassi globali, il film sfiora l’Oscar grazie alla Lawrence e diventa un manifesto di resilienza, inventiva e coraggio tutto al femminile. Nel frattempo Joy guadagna una popolarità planetaria. Ma lei non resta mai con le mani in mano e quindi ecco una nuova idea: sarà la stessa Mangano a scrivere la propria storia in un’autobiografia. Così nel 2017 viene pubblicato Inventing Joy. Perché ogni invenzione può essere migliorata ma, nelle mani di Joy, tutto può trasformarsi in una perfetta opportunità di business.
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