ROMA – Perché alla fine la domanda è sempre la stessa: ma cosa bisogna aspettarsi da IT Capitolo Due? Un enorme, spaventoso, totalizzante Pennywise. Perché, dalle pagine del romanzo di Stephen King, passando per la miniserie con Tim Curry e, appunto, arrivando a Bill Skarsgård, il malefico clown è ancora il simbolo assoluto delle nostre paure, delle nostre ansie. Così, l’ultimo capitolo, in arrivo il 5 settembre, ancora diretto da Andy Muschietti, promette di essere più subdolo e agghiacciante, come raccontato a Collider dallo stesso regista, che ha sottolineato quando It sia cambiato rispetto alla prima apparizione, mutando in una creature ancor più perversa, in grado di arrivare agli adulti.
«Visto il successo del primo film, abbiamo avuto delle risorse in più, così da poter inserire nel Capitolo Due più ambienti, elementi e scene. Non anticipo nulla, ma c’è un evento molto significativo che appartiene alla storia dei bambini, una sorta di ricordo recuperato…, ha detto Muschietti nell’intervista». E la storia? «Ci sono eventi del 1989, non detti prima perché erano stati dimenticati. Questo è un film sul trauma, in sostanza». Infatti, i ragazzi del Losers’ Club sono cresciuti, e ad interpretarli ecco James McAvoy, Jessica Chastain, Jay Ryan, Bill Hader, Isaiah Mustafa, James Ransone e Andy Bean.
In IT – Capitolo Due si manifestano le paure degli adulti, sicuramente più complesse e oscure rispetto a quelle primordiali dei bambini. «Non c’è stata un’eccessiva intellettualizzazione delle paure, penso siano molto affini. Tutti i perdenti hanno qualcosa che … fondamentalmente li ha resi personaggi complessi e spezzati. Non ho intenzione di dire nulla, ma sono paure per adulti che chiunque può capire. Ma c’è ovviamente un equilibrio più viscerale e grafico di quei sentimenti più profondi e complessi».
E Pennywise come sarà? «Ne ho parlato per ore con Bill. Ci siamo assicurati che sarebbe tornato vendicativo, facendo passi più grandi rispetto al film precedente, con un senso di manipolazione e perversione intelligente. Del resto Bill da il massimo, ed è assolutamente intimidatorio con il trucco e il costume. Quando si riscalda prima delle riprese, genera un terrificante silenzio sul set, con la risata che arriva all’improvviso dall’angolo del set, mentre scalda la voce. Tutti si zittiscono. Arriva come un’ombra lunga…»
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