in

Io & il cinema | Giovanni Veronesi: «Woody, Garrone e il mio amore per il western»

La rubrica di Hot Corn in cui musicisti, scrittori, attori e registi ci raccontano i loro film preferiti

ROMA – Dai set dell’amico Francesco Nuti fino al debutto nel 1987 con Maramao, e poi avanti tra western in Maremma, film a capitoli e l’ultimo film, Moschettieri del re: Giovanni Veronesi è ormai un punto di riferimento costante della commedia italiana, ma questa volta noi di Hot Corn abbiamo voluto metterlo in difficoltà e farlo parlare non del suo cinema, ma del cinema degli altri. E non solo: qual è il suo genere preferito? Il western, a cui lui stesso si approcciò nel 1998 con Il mio West in cui diresse David Bowie. Di questo, dei suoi primi ricordi e dei film che hanno segnato la sua vita ci ha parlato nella nostra rubrica Io & il cinema.

Con Robert De Niro e Carlo Verdone sul set di Manuale d’amore 3.

IL PRIMO FILM VISTO AL CINEMA «Tanti, tanti anni fa, nella sala parrocchiale del mio quartiere, a Prato. Il film era Bernadette di Henry King, con Jennifer Jones, in cui in una scena appare la Madonna. Da lì ho capito che era meglio non mettere più piede in chiesa. E non combinare mai luoghi sacri e cinema…».

Vincent Price e Jennifer Jones in Bernadette

IL FILM CHE TI HA FOLGORATO «Qui dico Manhattan di Woody Allen, 1979. Ai tempi il mio professore di filosofia continuava ad insistere perché lo andassimo a vedere, ma noi, essendo giovani, non avevamo troppa voglia di seguire il suo consiglio. Ad un certo punto però era diventato talmente assillante che alla fine sono andato al cinema con alcuni dei miei amici. Io rimasi folgorato, mentre ai miei compagni di classe non piacque affatto…».

Mariel Hemingway e Woody Allen in Manhattan

IL CINEMA ITALIANO CHE TI PIACE «Di ieri dico quello di Mario Monicelli, sempre e comunque. Di oggi invece quello di Matteo Garrone. Da spettatore non vado a vedere il genere che faccio. Mi incuriosisce ciò a cui non mi approccio solitamente. Le commedie, se le devo vedere, è quasi sempre e solo per lavoro..».

Una scena di Dogman

L’ATTORE CON CUI VORRESTI LAVORARE «In quanto ad attori mi sono tolto parecchie soddisfazioni. Ho diretto Penélope Cruz, Robert De Niro, David Bowie. Con le saga di Manuale d’amore poi ho lavorato con quasi tutti gli attori italiani quindi per rispondere alla domanda direi le nuove leve. Penso ad attori come Alessandro Borghi e Luca Marinelli».

Alessandro Borghi e Luca Marinelli in Non Essere Cattivo di Claudio Caligari.

IL FILM CHE AMI E NESSUNO CONOSCE «Una strana coppia di suoceri di Arthur Hiller, una commedia che fa molto ridere. Ogni volta che la vedo mi diverte come la prima. I protagonisti sono Alan Arkin e Peter Falk. Il primo è uno dei più grandi attori del Novecento e non viene mai celebrato abbastanza, il secondo purtroppo è conosciuto soltanto per il tenente Colombo, ma era altro».

Alan Arkin e Peter Falk, protagonisti di Una strana coppia di suoceri

LA COLONNA SONORA DELLA TUA VITA «Amo il western come poche altre cose. Quindi tutte le colonne sonore che richiamano il vecchio West mi commuovono, hanno un senso di epico che mi trasmette sempre qualcosa, da Sentieri Selvaggi firmata da Max Steiner a Balla coi lupi o Gli spietati. Tutti i western hanno musiche dignitose e belle. Mi piace tanto però anche il lavoro che ha fatto in questi anni Paolo Buonvino, con cui ho lavorato. È un musicista con uno stile personale, come Nicola Piovani».

Scoprite le altre interviste della nostra rubrica Io & il cinema

Lascia un Commento

Da It: Capitolo Due all’evoluzione dell’animazione | Il sesto numero di Hot Corn Weekly

HOT CORN Guide | Hellboy, Drift e Matilda Lutz: 5 film da vedere nel weekend