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Io & il Cinema | Alba Rohrwacher: «Da Spielberg a Bertolucci, ecco i miei film del cuore…»

La rubrica di Hot Corn in cui musicisti, scrittori, attori e registi raccontano i loro film preferiti

Alba Rohrwacher riflette sulle risposte...

IL MIO FILM PREFERITO – «Non so davvero dire quale sia il mio film preferito, perché ce ne sono tanti che rimangono nei miei ricordi e che continuano ad alimentare la mia fantasia e il mio lavoro, anno dopo anno. Ma se proprio devo indicarne uno che racchiude un sentimento legato al potere che ha il cinema di trasportami in luoghi lontani ed emozionarmi, allora il primo titolo che mi viene in mente è sicuramente E.T. di Steven Spielberg…».

IL PRIMO FILM CHE TI HA FOLGORATO – «Beh, qui invece direi una visione di Novecento di Bernardo Bertolucci, fatta a casa mia. Ero ancora troppo piccola per capirne il senso profondo, ma quelle immagini mi rimangono addosso ancora oggi come un ricordo indelebile, violento, sconcertante e magnetico. Qualcosa che forse non decifravo in pieno, ma che senza alcun dubbio mi ha trasmesso il potere magico del cinema…».

LA TUA ATTRICE PREFERITA – «Ci sono tante attrici e tanti attori che rappresentano un punto riferimento, un modello a cui continuare a guardare, da studiare e ristudiare immagine su immagine. Penso a nomi come Gena Rowlands, Monica Vitti, Anna Magnani, Meryl Streep… e, rivendendo da poco Il laureato e Kramer contro Kramer, penso anche immediatamente ad un altro grande come quello di Dustin Hoffman».

LA SCENA CHE TI EMOZIONA OGNI VOLTA – «In un film forse poco citato in Italia e diretto nel 1985 da Agnès Varda, Senza tetto né legge, c’è un preciso momento in cui la protagonista, Sandrine Bonnaire, entra senza premesso in casa di una signora molto, molto anziana. Dopo la paura e il timore iniziale, le due iniziano incredibilmente a ridere a crepapelle. Ecco, quella sequenza mi emoziona in un modo inaspettato, bellissimo…».

IL FILM CHE CONSIGLI AI LETTORI DI HOT CORN – «Un grande film tedesco uscito qualche anno fa, credo nel 2016, che fu anche candidato all’Oscar. Racconta un rapporto molto particolare tra un padre e una figlia: Vi presento Toni Erdmann di Maren Ade, con Sandra Hüller e Peter Simonischek…».

 

 

 

 

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