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Io e Lulù | Channing Tatum, un cane e quel film che non dovreste perdere

Salvezza. Amicizia. Fedeltà. Interpretato e diretto da Channing Tatum, un film che vi toccherà

Io e Lulù e un film meraviglioso

ROMA – Un veterano, un cane, un viaggio. Sì, lo avevamo amato fin dalla prima foto pubblicata ad inizio produzione, intuendo il potenziale di una storia emozionante e, al tempo stesso, divertente. Ma, dietro Io e Lulù, interpretato da Channing Tatum che lo ha diretto insieme Reid Carolin (per entrambi è l’esordio alla regia), c’è molto di più: avete presente quella strana e bellissima sensazione che vi accompagna mentre guardate un film che sembra essere stato scritto e girato appositamente per voi? Ecco, nel film succede esattamente questo. Cento minuti in cui le immagini e gli sguardi dei due protagonisti ci fanno emozionare e smaniare, mentre aspettiamo trepidanti che la favola abbia il suo sacrosanto e meritato: «E vissero felici e contenti».

Channing Tatum e Lulù, che nel film è interpretata da tre Belgian Malinois: Zuza, Britta e Lana 5
Channing Tatum e Lulù, nel film interpretata da tre Belgian Malinois: Zuza, Britta e Lana 5

Del resto, è un film che ci parla usando dolcezza, semplicità e onestà. Ad un film – o almeno a certi tipi – basterebbe questo, eppure Io e Lulù è anche una sincera e marcata critica alla politica sociale che gli Stati Uniti riserva ai veterani. Per riassumerla: «Grazie per il tuo servizio, ma ora togliti dai piedi». Sopra all’aspetto sociale, però, c’è la poesia e c’è l’amore: Channing Tatum – chi ha ancora dei dubbi sulla sua bravura? – dedica il film alla cagnolina scomparsa qualche anno fa, dando alla co-protagonista (interpretata da tre Belgian Malinois) il suo nome: Lulù. È lei il centro del film, il motore e l’onda d’urto che invade testa e cuore, fin dagli splendi titoli d’apertura accompagnati dalla ballata How Lucky di Kurt Vile & John Prine. Perché poi il film di Tatum & Carolin è proprio una ballata country, di quelle suonate con la voce e con la chitarra, graffiando e sovrapponendo i toni.

io e lulù
Un’amicizia profonda

C’è Jackson Briggs, ex membro delle U.S. Army Ranger, con evidenti problemi strutturali e sentimentali, e c’è Lulù, guerriera a quattro zampe che non sa cosa vuol dire essere in guerra, ma che porta sotto il pelo le ferite, i tormenti e le ansie. Lulù ce l’ha con il mondo, è irascibile, selvaggia, aggressiva. Non solo, è devastata dalla perdita del fidato Riley Rodriguez, ucciso in un incidente. È un cane problematico e le regole dell’Esercito parlano chiaro: senza un padrone, è prevista l’eutanasia (sorte, per certi versi, simile a quella dei Marines con sindrome post-traumatica). Ma, prima, Jackson, amico di Riley, ha un compito: accompagnarla al funerale, per il picchetto d’onore e la bandiera ripiegata. Si parte da Tacoma con destinazione Nogales, Arizona. La strada è lunga e la convivenza è complicata: Jackson e Lulù viaggiano su due frequenze parallele, si parlano ma non si ascoltano. Entrambi piegati su dolore e risentimenti, finiscono quasi per mordersi a vicenda.

Channing Tatum insieme alla sua compagna a quattro zampe
Channing Tatum insieme alla sua compagna a quattro zampe

Ma poi, tra avventure, disavventure e incontri, ecco che finiscono per scrutarsi meglio, comprendendo che due solitudini, insieme, possono dare vita a qualcosa di meraviglioso. State tranquilli, come recita il poster, Lulù scamperà al suo destino e aiuterà Jackson a ritrovarsi. Per questo, Io e Lulù è un film che colpirà chi ha un cane o chi li ama, ma è anche un film che con intelligenza e identità registica non cerca le lacrime facili – pur regalandoci momenti di abbagliante bellezza emotiva. Anzi, il tutto è costruito come fosse un on-the-road dell’anima; un buddy movie disfunzionale e imprevedibile, in cui si possono rintracciare i canoni di certo cinema indie, luminoso e curato in ogni sua minima increspatura (e orecchio alla soundtrack, dagli Alabama Shakes a Chris Stapleton) ma che non distoglie lo sguardo da un’America problematica, schizofrenica e contraddittoria, in cui due (ex) guerrieri troveranno nei rispettivi dolori un punto forte da cui ripartire, abbandonando poco a poco rabbia e dolore. Catartico.

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Qui il trailer di Io e Lulù:

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