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Il Ponte delle Spie | Tom Hanks, James Donovan e la storia vera dietro al film di Spielberg

Il 10 febbraio del 1962 sul ponte di Glienicke avvenne uno scambio che scongiurò il conflitto nucleare

Il Ponte delle Spie
Il Ponte delle Spie

ROMA – Lo sappiamo, da Salvate il Soldato Ryan a Munich, Steven Spielberg non lascia nulla al caso quando racconta storie vere. E non poteva essere altrimenti ne Il Ponte delle Spie, dato 2015, e interpretato da un grande cast: Tom Hanks, Mark Ryalance, Amy Ryan, Austin Stowell. Per la pellicola il regista si è ispirato direttamente agli eventi avvenuti durante la Guerra Fredda, per la precisione il 10 febbraio 1962 quando, sul ponte di Glienicke a Berlino, ci fu uno scambio tra gli agenti USA e gli agenti dell’URSS. Tutto inizia quando l’agente sovietico Rudol’f Abel’ manda messaggi nascosti all’interno di monete, bulloni, vecchie cianfrusaglie. Gli USA scoprirono il fatto casualmente: nel 1953 un collaboratore di Abel spese un nichelino contenente un codice cifrato, che finì in mano ad un fattorino. La moneta pesava molto meno e, facendola cadere, si ruppe in due: all’interno c’era un messaggio.

Tom Hanks ne Il Ponte delle Spie

Per punizione Abel rispedì il ragazzo in URSS ma, disertando, divenne informatore per gli Stati Uniti. L’arresto di Rudolf Abel scattò nel giungo del 1957, quando venne condannato a più di trent’anni. La condanna, però, non si concretizzò mai in quanto la notte del 10 febbraio del 1962, sul Ponte delle Spie, venne liberato tramite uno scambio di prigionieri. Già perché nel maggio del 1960 venne abbattuto in Russia un aereo spia U-2, nome in codice Lady Dragon. Il fatto suscitò apprensione perché l’aereo si trovava in una no-fly-zone e, dunque, poteva innescare una reazione a catena che avrebbe portato alla guerra nucleare, in quanto la tensione tra i presidenti Kruscev e John Fitzgerald Kennedy era alle stelle.

Tom Hanks e Steven Spielberg sul set de Il Ponte delle Spie
Tom Hanks e Steven Spielberg sul set de Il Ponte delle Spie

A guidare l’U-2 c’era Francis Gary Powers, in un primo momento creduto morto e, dunque, possibile pedina per rompere un equilibrio precario. Gli USA vennero marcatamente accusati di aver provocato l’Unione Sovietica, così operarono per riportarlo a casa – tradendolo perché lo avrebbero ingiustamente processato per aver infranto fantomatici piani di volo. Ma cosa c’entra Abel in tutto questo? E soprattutto, chi è il James Donovan interpretato da Tom Hanks? Le storie si incrociano quando Frederic Pryor, studente di Yale e impegnato in un dottorato a Berlino, venne arrestato dalla Russia tacciandolo di essere una spia, con una condanna a morte pendente.

Mark Rylance e Tom Hanks
Mark Rylance e Tom Hanks

Ecco allora entrare in scena nella storia vera de Il Ponte delle Spie l’avvocato Donovan, già protagonista durante il Processo di Norimberga. Nel 1957 difese – perdendo – Rudol’f Abel’, e venne chiamato nel 1962 dalla CIA per negoziare il rilascio di Francis Gary Powers. Un’estenuante trattativa che, alla fine, portò alla liberazione anche di Frederic Pryor, in quanto sul ponte di Glienicke la liberazione del pilota americano prevedeva, pensate un po’, la contestuale liberazione di Rudol’f Abel’. Pochi metri più avanti, al Checkpoint Charlie, Donovan in un gioco di istanti rimandati, si accertò che anche Pryor fosse liberato. E sempre Donovan, ormai diventato un eroe, nel giugno del 1962 giocò un ruolo fondamentale nella crisi della Baia dei Porci, risolta grazie a lui.

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