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Ian White: «Nick Cave, il folle viaggio dei Birthday Party e il mio documentario…»

Il film, il materiale raccolto, la leggenda: faccia a faccia con il regista di Mutiny In Heaven

Mutiny In Heaven
Nick Cave e la follia dei Birthday Party in una scena di Mutiny In Heaven.

MILANO – Prima della rinascita, ci fu l’abisso. Prima della saggezza, la follia. E prima dei Bad Seeds, fu il tempo dei Birthday Party, la band di Nick Cave che ora un documentario, Mutiny In Heaven – The Birthday Party – Nick Cave – La prima fila non è per i fragili, cerca di raccontare attraverso immagini d’archivio, brani, filmati, animazioni e contenuti multimediali. Per capire la genesi del lavoro, siamo andati a cercare il regista, Ian White, che ha diretto un assalto sonico alla ricerca della verità, seguendo la storia di un uomo, Nick Cave, che fondò la band nel 1977 a Melbourne, band dalle cui ceneri sarebbero poi nati i Bad Seeds. Prodotto da Wim Wenders, il film è stato presentato al Seeyousound di Torino ed è passato in sala come evento grazie a Nexo. Ecco cos’ha raccontato White a Hot Corn.

I Birrthday Party in un dettaglio del poster di Mutiny In Heaven.

IL MATERIALE – «Da dove iniziamo? Dal materiale usato nel documentario, certo: proviene da tutto il mondo, dall’Inghilterra, dagli Stati Uniti, dall’Europa e – ovviamente – dall’Australia. C’era molto materiale che è andato perso nel corso degli anni dopo la fine dei Birthday Party nel 1983, ma il film raccoglie praticamente tutto ciò che esiste della band oggi, difficilmente troverete altro in giro. Mettere insieme il film con questo materiale è stato fantastico, davvero. In particolare, lavorare con le performance dal vivo della band, che erano incredibilmente potenti, è stato favoloso…».

Mutiny In Heaven
Una delle molte animazioni che si ammirano nel documentario.

NICK CAVE – «Oggi Nick Cave è molto lontano da quel Nick Cave? Sicuramente, allora aveva vent’anni, ma è sempre difficile prevedere il futuro, quindi immaginare la trasformazione di una persona non è facile. Tuttavia, ci sono molte cose che rimangono costanti nel lavoro di Nick: produce ancora lavori unici e senza compromessi, supportati da una forte integrità creativa. Il mio album preferito dei Birthday Party? Ogni album rappresenta una fase distinta della band, ma penso che l’EP The Bad Seedpubblicato nel 1982 rimanga il mio preferito».

IL SEGRETO – «Il segreto dei Birthday Party credo fosse la combinazione di cinque personalità forti e distintive, anche molto diverse: oltre a Nick, parliamo di musicisti come Mick Harvey, Tracy Pew, Rowland S. Howard e Phill Calvert. Credo fosse davvero una miscela unica di individui diversi. Ognuno di loro ha portato qualcosa di diverso e la combinazione ha creato una sorta di chimica folle, quella che vedete in Mutiny In Heaven».

Nick Cave a New York in un altro momento del documentario.

IL DOCUMENTARIO – «Il mio documentario musicale preferito? Vediamo: alcuni documentari li puoi apprezzare perché ti piace la musica, altri perché ti piace il modo in cui è stato realizzato, anche se non sei fan dell’artista. Di solito mi piacciono i film che tentano qualcosa di diverso o che hanno qualcosa di unico. Negli ultimi anni ho apprezzato Moonage Daydream di Brett Morgen, Get Back di Peter Jackson e il film di Todd Haynes sui Velvet Underground. Ma ci sono stati molti buoni documentari musicali nel corso degli anni…».

  • ROCK CORN | Quando musica e cinema si incontrano
  • VIDEO | Qui il trailer del documentario:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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