ROMA – Presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival 2023 e alla Festa del Cinema di Roma 2023 nella sezione Progressive Cinema, Holiday sarà un evento speciale di soli tre giorni (23-25 ottobre) per Europictures. Troppi pochi per godere e non perdersi l’ottimo thriller-drama-coming of age (c’è un po’ di tutto) che segna il ritorno alla regia di Edoardo Gabbriellini. Il film, il terzo da regista per Gabbriellini, racconta la complicata storia di Veronica (Margherita Corradi) che dopo aver scontato due anni di prigione per l’omicidio della madre e del suo amante, viene riconosciuta innocente dopo un lungo processo. Uscita di prigione, appena ventenne, le aspetta un futuro difficile in cui provare a ricostruirsi una vita, mentre gli occhi di tutti sono ancora rivolti a quel tragico evento.

Fuori si ricongiunge con la sua migliore amica Giada (Giorgia Frank), rifugiandosi nel suo conforto per tentare di recuperare un’adolescenza brutalmente interrotta. Attraverso i loro ricordi, le due riavvolgeremo il nastro di una storia che più avanza, più si fa ambigua. Cresciuto da sempre in un genere che potremmo definire adolescenziale – Edoardo Gabbriellini ovvero l’iconico Piero Mansani protagonista del cult Ovosodo di Paolo Virzì, ma anche collaboratore di Luca Guadagnino (davanti e dietro la macchina da presa), altro autore che con i romanzi di formazione ci sa fare – Gabbriellini con Holiday sceglie una storia dura e cruda da portare sul grande schermo, che attinge a piene mani da una narrazione a lui familiare.

Un coming of age cupo e desolante, che affonda le sue radici in un contesto tristemente noto e difficile da rappresentare: quello degli abusi famigliari. La storia, scritta a quattro mani con Carlo Salsa su un soggetto dello stesso Gabbriellini insieme a Michele Pellegrini e Carlo Salsa: affronta temi come la prigione, la pressione dei media e un’adolescenza rubata che si intrecciano tra di loro uno come conseguenza diretta dell’altro dimostrando una grande capacità autoriale. L’adolescenza raccontata è vista dagli occhi di due giovani e forti protagoniste femminili che hanno i volti di Margherita Corradi e Giorgia Frank, eccezionali nel saper dosare il dramma della crescita con una chimica invidiabile tra le due, come se davvero si conoscessero da una vita.

Per questo il racconto minuto dopo minuto si fa sempre più duro da digerire, merito anche delle loro interpretazioni. Ma la loro storia non passa solo dai loro volti, ma anche dai loro corpi (come quelli del resto del cast). Gabbriellini si rivela un maestro nell’inquadrare le forme dei suoi personaggi senza mai sporcarle di ingenuità o qualunquismo, ma anzi indugia su di loro con una morbosità che trasuda tutta la cupezza del racconto che è Holiday: di formazione e morte allo stesso tempo. E soprattutto, un altro grande merito del film, è che la storia ha una verità di fondo e una verosimiglianza palpabile, a partire dai contesti raccontati (quello famigliare e quello processuale) fino ai dialoghi e le battute, non banali, poveri o frettolosi, ma invece risolutivi e veri.

Non importa che Holiday viri poi verso questioni lasciate aperte, perché non è un giallo e non abbiamo bisogno di scoprire l’assassino: sarà comunque capace di lasciarvi a bocca aperta con le sue verità disarmanti sui giovani e sul mondo che abitano. Bentornato Edoardo.
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- VIDEO | Qui per una clip del film:
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