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Good Omens | Tra caos e amicizia: l’Apocalisse secondo Michael Sheen e David Tennant

I due attori sono i protagonisti della mini-serie tratta dal libro di Terry Pratchett e Neil Gaiman

MILANO – Sushi e ristoranti stellati, macchine d’epoca e abiti dai tessuti raffinati. La vita sulla Terra, tutto sommato, non è poi così male se sai come goderti il meglio. Specie se, come nel caso di Azraphel e Crowley – rispettivamente un angelo e un demone – sono 6.000 anni che ci vivi in incognito dopo quell’incidente al Giardino dell’Eden. E allora cosa fare se l’Apocalisse è alle porte e non vuoi proprio rinunciare a quelle piccole gioie della vita terrena? Facile: stringi un accordo con il tuo miglior amico (o nemico?) per mandare tutto a monte. Sviste permettendo…

Good Omens: una scena della serie con Michael Sheen e David Tennant
Michael Sheen, David Tennant e… l’Anticristo

Era il 1990 e due amici, Terry Pratchett e Neil Gaiman, davano alle stampe un’opera firmata a quattro mani: Buona Apocalisse a tutti!. A distanza di quasi trent’anni quel romanzo umoristico apocalittico è diventato una mini-serie di sei episodi scritta da Gaiman e diretta da Douglas Mackinnon (Doctor Who, Sherlock) per Amazon Prime Video: Good Omens. A prestare il volto ai due protagonisti Michael Sheen nei panni dell’angelo Azraphel e David Tennant in quelli del diavolo Crowley. Il Bene e il Male, gli opposti per eccellenza, che, scopriremo, non essere poi così diversi.

Good Omens: una scena della serie con Michael Sheen e David Tennant
David Tennant è il demone Crowley

Come per American Gods, altro romanzo dello scrittore e fumettista britannico adattato per il piccolo schermo, anche Good Omens è un’opera traboccante di linee narrative, personaggi, digressioni e umori. Il tratto distintivo di Gaiman, la sua forza e il suo tallone d’Achille. Perché quello che tra le pagine di un libro funziona non è detto che abbia la medesima resa visiva. L’universo letterario creato dallo scrittore è caotico, stratificato, citazionista e il suo adattamento su un altro medium rischia di diluirsi.

Good Omens: una scena della serie con Michael Sheen e David Tennant
Jon Hamm è l’Arcangelo Gabriele

La vera forza di Good Omens è nel magnetismo di Sheen e Tennant, nella loro autentica alchimia che illumina la scena. Perfetti nel dar vita a un duetto che dai tempi dell’Arca di Noè passa per la Crocifissione e la Rivoluzione francese, il Nazismo e la Swinging London fino all’ossessione, attualissima, degli umani per la tecnologia. Discorso diverso quando i due attori non sono in scena. Nonostante la presenza nel cast di Jon Hamm (l’Arcangelo Gabriele), Anna Maxwell Martin (Belzebù) o Francis McDormand e Benedict Cumberbatch a prestare le voci a Dio e Satana, la magia si perde. Così, tra il Paradiso e l’Inferno, Good Omens sembra restare in un limbo.

  • David Tennant: «Good Omens? Paradiso e Inferno non sono così diversi»
  • Michael Sheen: «Good Omens e il mio angelo troppo umano»

Qui potete ascoltare un brano della colonna sonora di Good Omens:

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