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Da Genova fino al set di A Star is Born: lo strano sogno americano di Alberto Bof

Bradley Cooper e Lady Gaga, tra Quincy Jones e Venice Beach: il pianista si racconta a Hot Corn

Alberto Bof al pianoforte in un'immagine del suo profilo Instagram.

LOS ANGELES – «Mentre registravamo la colonna sonora, Bradley Cooper ci ha detto: ragazzi, mi serve una band e non voglio chiamare attori: venite voi?». Così ricorda Alberto Bof, compositore e produttore genovese nonché attore per A Star Is Born, mentre ci accoglie nel suo studio di Venice, a Los Angeles, dove vive da cinque anni e dove sfreccia sulle strade col suo skate o surfa tra le onde del Pacifico. Qui Bof ha composto la colonna sonora per Calico Skies, e prodotto il chitarrista degli Aerosmith, Joe Perry, per la realizzazione di una parte della colonna sonora di City of Lies (2016), il film sull’omicidio del rapper Notorious B.I.G. L’altra parte l’ha fatta allo studio di Johnny Depp, insieme al divo di Hollywood, protagonista del film. Pianista dalle abilità straordinarie, Bof ha però soprattutto contribuito alla stesura di cinque brani della colonna sonora di A Star Is Born, lasciando il segno su Black Eyes e Digging My Grave. Sua è la mano invisibile sul pianoforte di Ally (Lady Gaga) nella scena in cui eseguono Shallow, o quando Jack Maine (Cooper) mostra ad Ally come eseguire il brano a fine film. «Lì però ho dovuto far finta di non suonare bene…».

Surfin’ Boy: Alberto Bof a Los Angeles.

L’INCONTRO «A Star is Born? È stato Lukas Nelson a coinvolgermi. Ci siamo conosciuti anni fa a casa di amici in comune: io suonavo il piano, lui ha cominciato a cantare un pezzo di Ray Charles ed è subito nato l’amore. Lo scorso anno mi ha portato in tour con la sua band, i Promise of The Real (anche backing band di Neil Young, nda), abbiamo girato l’America da costa a costa sul tour bus di suo padre, Willie Nelson, una leggenda. Un’esperienza meravigliosa. Un giorno, a Los Angeles, esco dal cinema e trovo un messaggio sul cellulare che diceva: “Sono con Lady Gaga al EastWest studio, vuoi venire a suonare?”. Mi sono catapultato dall’altra parte della città, all’ora di punta, in circa cinque minuti! Lady Gaga mi ha accolto con un bacio e abbiamo subito cominciato a registrare. Ho conosciuto Bradley lo stesso giorno, un tipo simpatico, propositivo e alla mano; lui ha contribuito soprattutto ai testi, sapeva come direzionare lo script ed è stato molto attento ad ogni parola che sarebbe stata cantata».

Bof in tour con i Promise Of The Real.

LA RECITAZIONE «Per Bradley (Cooper, ndr) era molto importante che la band sembrasse autentica. Voleva primi piani sulle mani e sugli strumenti per un film che fosse soprattutto musicale e credibile ai musicisti che lo avrebbero visto. Così mentre eravamo in studio a “cucinare” i pezzi, ci ha chiesto di partecipare alle riprese. Con la scusa di andare a provare gli abiti di scena, ci ha fatto andare al casting dove ci hanno fotografato. Per fortuna siamo piaciuti anche ai produttori».

Una foto sul set di A Star Is Born scattata da Bof.

IL TONO «Ho chiesto un pianoforte alla Steinway & Sons: me ne hanno spediti tre, uno per ogni scena. Quando dici di fare un film con Gaga si spalanca ogni porta. Mentre giravamo non mi sono neppure reso conto del tono drammatico del film, pensavo fosse più leggero, in fin dei conti noi avevamo sempre con gli strumenti sul palco e pensavamo a suonare. Alla prima del film c’erano tutti, da Steven Spielberg alla famiglia di Cooper. Tutto è stato così emozionante che ero troppo frastornato e sono dovuto tornare a vederlo da solo».

L’invito alla prima di A Star is Born condiviso da Bof su Instagram.

BRADLEY COOPER «Bradley più che altro dirigeva il mood sul set, istruiva gli attori, si occupava delle performance e della teatralità. Ma i colori e le inquadrature meravigliose sono merito del direttore della fotografia Matthew Libatique (Requiem for a Dream, Black Swan, ndr), un grande di cui non si parla mai abbastanza. Lui è il mio eroe e siamo rimasti in contatto. Sul set c’era sempre anche Todd Phillips, in veste di produttore. Credo che da Hangover in poi, lui e Cooper siano inseparabili».

Strani incontri: Bof e Gaten Matarazzo di Stranger Things.

LADY GAGA «Con me è stata sempre molto rispettosa perché potrei essere il suo maestro di piano. È stata la prima volta che vedevo una diva da così da vicino: ha sempre 5 o 6 persone intorno ad assisterla in tutto. Pare indossi una maschera ma in due o tre momenti, per pochi minuti, sono riuscito a vederla senza, allo scoperto, magari a fine giornata quando eravamo tutti stanchi morti dopo avere filmato e lei girava per il set in tuta, chiedendoci com’era andata la giornata».

Bof con Joe Perry degli Aerosmith.

QUINCY JONES «Dopo avere ascoltato alcuni miei lavori come produttore, Quincy Jones ha voluto conoscermi. Per me che sono cresciuto a pane e Michael Jackson e conosco tutta la sua discografia, è stato un onore immenso. Abbiamo anche firmato un pezzo insieme e ogni volta che vedo i nostri nomi vicini sui crediti, mi prende un accidente. È un uomo lucidissimo nonostante i suoi 85 anni, più lucido di un diciottenne. Siamo in ottimi rapporti, mi ha invitato al suo compleanno e mi chiama “fratellino”».

Alberto Bof e Quincy Jones in uno scatto condiviso su Instagram.

IL SOGNO «Al momento sto lavorando a un disco di musica classica con interpretazioni di Chopin, solo perché in questo periodo posso permettermelo ma non è sempre così. Ora che non sono in tour posso suonare ogni singolo giorno e ho le mani ben allenate. Il sogno è quello di scrivere colonne sonore per film di supereroi o fantascienza, alla Star Wars, semplicemente perché mi piacerebbe da matti poter lavorare con un’orchestra».

  • Perché A Star is Born è più di un semplice remake
  • Bradley Cooper: «A Star is Born, la mia ballata coraggiosa che affronta la vita»
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Qui sotto potete ascoltare Black Eyes:

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