MILANO – Generazione di Fenomeni – La miglior squadra di pallavolo del XX secolo è un documentario scritto da Paolo Borraccetti e Filippo Nicosia, da un’idea dell’ex pallavolista Andrea Zorzi, e diretto da Paolo Borraccetti, prodotto da Dinamo in collaborazione con Rai Documentari. È un indagine sul concetto di squadra, ma soprattutto sullo sport come cultura. In Italia si fa spesso l’errore di considerare il calcio come colonna portante di questa cultura che attraversa tutta la nostra società, e invece non è così. Specialmente non lo era in passato. Da qui parte Generazione di Fenomeni, dal passato degli anni ‘90, un periodo florido per il racconto sportivo in televisione in cui iniziano a fare capolino una serie di protagonisti: Zorzi, Lucchetta, Bernardi, Giani, Gardini, Tofoli, Papi, Cantagalli, Bracci, De Giorgi.

Sono solo alcuni dei nomi che hanno fatto parte della nazionale italiana di pallavolo degli anni ’90 che, guidati da Julio Velasco, hanno vinto tre volte consecutivamente il titolo di campione del mondo” (1990, 1994, 1998), e che nel 2001 è stata nominata la Squadra di Pallavolo più forte del XX secolo. È questa la generazione di fenomeni raccontata nell’omonimo documentario di Borraccetti che andrà in onda martedì 23 luglio 2024 in prima serata su Rai Due. Lo abbiamo visto in anteprima per voi. Generazione di Fenomeni si inserisce in piena regola all’interno del genere del documentario sportivo riportando sullo schermo una squadra tutt’oggi amata e ricordata dai tifosi italiani, grazie a quel fenomenale ciclo di partite e vittorie (ma anche sconfitte) che sono ancora il simbolo della pallavolo italiana.

Il documentario vuole restituire la complessità di quelle imprese e di una squadra che ha contribuito praticamente ad inventare la popolarità di uno sport allora non così seguito in Italia (quella nazionale non aveva mai vinto nulla fino all’Europeo del 1989) rimanendone travolta e imparando a farne i conti anche a proprie spese. Il risultato è un ritratto corale sulla fama e sulla tenacia atletica, in cui Generazione di Fenomeni si distingue dai consueti stilemi del genere grazie anche numerosi filmati inediti, molti dei quali ripresi all’epoca dagli stessi giocatori della Nazionale che aggiungono un tono leggero e ironico ad un racconto in cui non manca lo spazio per la conflittualità. Il documentario ci offre così un viaggio nell’anima di una squadra che ha effettivamente cambiato la cultura sportiva italiana.

Come viene fuori dai materiali d’archivio o dalle interviste ai giornalisti, il team di Julio Velasco è stato quindi rivoluzionario su più livelli, e su questa rivoluzione il montaggio di Generazione di Fenomeni indugia con un ritmo serrato di ispirazione sportiva per far respirare al pubblico e ai tifosi i numerosi successi della squadra, ma anche le delusioni (come quell’oro olimpico sfuggito due volte nel 1992 e nel 1996). E il punto forte di questo ritratto non è l’effetto capsula del tempo, perché non scade nella nostalgia: i ricordi sono ancora vividi e vivi non sono nella memoria dei giocatori, ma anche in quelli dei tifosi. Immaginiamo l’effetto che potrà avere questo racconto ai giovani e alle giovanissime amanti di questo sport che scoprono questa nazionale per la prima volta: future generazioni di fenomeni. Questo documentario è anche per loro.
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