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Francesco Serpico: «La libertà di Jim Carrey, Al Pacino e i vecchi cartoni Disney»

Impegnato con L’amica geniale 3, l’attore rivela a Hot Corn film del cuore, scene e folgorazioni

Francesco Serpico riflette sui suoi film preferiti.

MILANO – Lo stiamo vedendo in queste settimane impegnato nel ruolo di Nino Sarratore nella terza stagione de L’amica geniale di Daniele Luchetti, così questa volta abbiamo chiamato Francesco Serpico chiedendogli se volesse cimentarsi con il nostro questionario Io & Il Cinema (trovate qui le puntate precedenti). E allora ecco qui l’attore rivelare a Hot Corn i suoi film del cuore, le scene cult ma non solo, perché consiglia a tutti i lettori anche due film assolutamente da recuperare (e una sorpresa) e quel libro da leggere…

L'amica geniale 3
Francesco Serpico ne L’amica geniale 3 con Elena Greco.

IL PRIMO FILM CHE MI HA FOLGORATO – «Dunque, il primo credo sia stato un film della Disney. Sicuro. Quando ero bambino avevo alcune videocassette che guardavo in loop nel salotto di mia nonna, dove c’era il videoregistratore. Uno dei film che tutt’ora consiglio è I tre caballeros, in cui Paperino va in America Latina tra musiche, colori e suggestioni sudamericane dal samba alla notti di Bahia, dai Sombrero al pinguino Pablo che decide di partire per le Galapagos perché non sopporta il freddo. Tutte immagini al limite tra il magico e il reale che hanno raccontato ai miei occhi di bambino una terra e una cultura che desidero ancora incontrare…».

I tre caballeros
I tre caballeros: il film uscì in Italia nel 1949.

IL FILM CHE NON MI STANCO MAI DI VEDERE – «Qui invece cambio totalmente genere e dico Serpico di Sidney Lumet, con un Al Pacino giovanissimo e bellissimo. E poi ci sono gli anni Settanta e New York e poi pistolettate e litigi di coppia. Uno di quei personaggi duri e dissoluti che oggi non si vedono più (e giustamente) ma che fa sempre bene riguardare ogni tanto con quell’affettuosa nostalgia che proviamo per le cose che non abbiamo mai vissuto…».

Serpico
Al Pacino e John Randolph in una scena di Serpico.

LA SCENA CHE MI FA COMMUOVERE SEMPRE… – «In questo caso non dico la scena di un film, ma di un libro: Hanno tutti ragione di Paolo Sorrentino. La scena è quella in cui Toni Pagoda, al termine della sua ‘lezione sulla seduzione’, sulla soglia della sua camera d’albergo viene rifiutato da Antonella che ‘si è scocciata di fare cose senza senso’. Quella notte di Capodanno ad Ascoli Piceno, Toni si gira a guardare la moquette blu del corridoio e comincia a piangere, ‘uno di quei pianti inconsolabili, con singhiozzi e tutto il resto’. C’è una bellissima versione audiolibro con la voce di Toni Servillo, la consiglio a tutt*.».

IL FILM CHE CONSIGLIO AI LETTORI DI HOT CORN – «Qui divido la risposta in due: per la categoria vecchie glorie Fuori orario di Martin Scorsese, storia di uno stralunato antieroe e di una notte di incidenti e incontri surreali che mi sembra un po’ una buona metafora della vita. Della mia, quanto meno. Per la categoria giovani promesse, Titane di Julia Ducournau. Mi ha colpito molto, è un film con un lessico nuovo sia sul piano narrativo che emotivo. Quando sono uscito dal cinema col mio amico Lollo non riuscivo a parlare, volevo solo scoprire cosa avesse lasciato sul volto degli altri spettatori. Come per avere conferma, compagnia. Non dirò niente sulla trama perché credo che sia un film dal quale bisogna lasciarsi investire, com’è casualmente capitato a me che sono andato a vederlo pensando fosse una commedia romantica».

Fuori orario
Griffin Dunne in una scena di Fuori Orario.

IL MIO ATTORE PREFERITO – « Jim Carrey. Perché? Perché ha fatto un percorso artistico e umano che ammiro molto. Una capacità unica di guardare in faccia l’insensatezza della vita e di mostrarla agli altri senza paura, con quelle smorfie ironiche, come maschere tribali per esorcizzare il terrore dell’ignoto. Credo che lui si sia arrampicato e lasciato cadere dall’impalcatura del suo spirito come uno speleologo della libertà…».

Jim Carrey con Michel Gondry sul set di Eternal Sunshine Of The Spotless Mind.

LA MIA COLONNA SONORA PREFERITA – «Qui non ne cito una sola, ma dico proprio tutte le colone sonore di Wong Kar-wai. Se devo fare un titolo allora dico quella di Hong Kong Express. Sono colonne sonore composte spesso da solo tre o quattro musiche che si ripetono durante tutto il film. Sono semplici e sono perfette…»

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  • VIDEO | Quella volta a Venezia con Francesco Serpico:

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