ROMA – Assunta per rilanciare l’immagine pubblica della NASA, Kelly Jones, ragazza prodigio del marketing, si scontrerà con Cole Davis, direttore del programma di lancio, creando scompiglio nel suo già difficile compito. Quando la Casa Bianca ritiene che la missione sia troppo importante per fallire, Kelly Jones viene incaricata di inscenare un finto sbarco sulla Luna come piano di riserva. A quel punto il conto alla rovescia inizia davvero. Diretto da Greg Berlanti e interpretato da Scarlett Johansson e Channing Tatum, Fly Me to the Moon – Le due facce della Luna è un’intelligente ed emozionante commedia drammatica, ambientata nel contesto dello storico allunaggio NASA dell’Apollo 11.

Un progetto a lungo rincorso dagli Apple Studios, Fly Me to the Moon – al cinema ora – che nel marzo 2022 ne annunciarono la produzione sotto il titolo di Project Artemis. Nel cast, in un primo momento, Scarlett Johansson e Chris Evans di nuovo a dividere la scena dopo le fatiche Marvel di Avengers: Endgame del 2019. Una coppia che sembra piacere molto agli Apple Studios, tanto da aver già provato a ricomporla con il più o meno riuscito Ghosted. Lì, però, fu la Johansson ad abbandonare il progetto anzitempo a causa del conflitto di lavorazione che si sarebbe creato, poi, con Asteroid City di Wes Anderson. Stavolta sarebbe potuta essere la volta buona, con Jason Bateman alla regia e una lavorazione che pareva sul punto di partire a vele spiegate.

E invece no, perché alcune presunte divergenze creative hanno infine spinto Bateman ad abbandonare Fly Me To The Moon. Quindi Berlanti alla regia con un piano di lavorazione da riscrivere daccapo ed Evans – anche lui – costretto ad abbandonare il film per il contemporaneo impegno con Uno Rosso. Se in Ghosted fu Ana de Armas a prendere il posto della Johansson, qui è toccato a Tatum subentrare in piena pre-produzione. Ed è vera e palpitante alchimia scenica quella dell’inedita coppia Tatum-Johansson, lanciata da Berlanti di un’inerzia relazionale tipica delle grandi coppie sceniche della stagione d’oro della rom-com hollywoodiana. Quel tira-e-molla di amore e odio tra battibecchi, bisticci e carica comica alla Katharine Hepburn & Spencer Tracy e/o Doris Day & Rock Hudson.

Su questa, Berlanti costruisce un’opera divertente, eroica, emozionante e tremendamente romantica, che nel raccontare gli albori della sempreverde grande epica americana della Corsa allo Spazio, vive ovviamente di suggestioni (2001: Odissea nello Spazio), ispirazioni (Capricorn One), cospirazioni (Stanley Kubrick e il finto allunaggio su cui hanno anche scritto libri), giocando con il talento dei suoi interpreti. Se è vero, infatti, che è la coppia Tatum-Johansson e il loro carisma e la loro presenza scenica strabordante a catturare l’occhio (e l’empatia) dello spettatore, è nei confronti con Ray Romano, Woody Harrelson e Jim Rash in supporto nei momenti brillanti e in quelli più drammatici che tutto diventa magico e coinvolgente. Un capolavoro? Ovviamente no, ma Fly Me To The Moon rimane un film leggero e godibile, destinato ad entrare nel cuore degli spettatori.
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