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Ezio Greggio: «Il mio festival, tra Mario Monicelli e quelle lezioni di Mel Brooks»

I film, la giuria, le distanze: Ezio Greggio racconta il Montecarlo Film Festival de la Comédie

Ezio Greggio, fondatore e direttore del Montecarlo Film Festival de la Comédie.

MILANO – «Sì, questa volta è quella giusta, finalmente», ride Ezio Greggio, rispondendo al telefono. All’inizio il suo Montecarlo Film Festival de la Comédie doveva andare in scena ad aprile, poi a luglio, adesso, finalmente, ecco la 17esima fino al 10 ottobre al Grimaldi Forum del Principato di Monaco. Un’edizione che vedrà in giuria Nick Vallelonga, Oscar per la sceneggiatura di Green Book, affiancato da Nastassja Kinski, Sabrina Impacciatore, Maggie Civantos (vista nel bel Le ragazze del centralino, ve lo avevamo raccontato qui) e Lotte Verbeek. E poi con molti film da non perdere, da Un Triomphe con Kad Merad all’italiano Il ladro di cardellini, passando per l’anteprima di The Comeback Trial con Robert De Niro: «Che sarà addirittura un’anteprima mondiale», precisa Greggio, «un bel segnale per il lavoro che stiamo facendo».

Ezio Greggio a Montecarlo in uno scatto di Riccardo Ghilardi.

IL FESTIVAL – «Com’è l’umore? Sono molto contento, perché finalmente dopo due tentativi andati a vuoto, ecco il terzo. Credo che il festival arrivi al momento giusto, abbiamo bisogno di ridere e di vivere in maniera più leggera. Detto questo, Monaco è organizzata come una caserma: per fortuna al momento i casi sono pochi nel Principato e dove siamo noi, al Grimaldi Forum, l’allestimento è in massima sicurezza con distanziamenti e capienza ridotta. Per esempio: nella sala da 600 quest’anno sono 250 i posti, mentre il luogo della premiazione da 1000 posti a sedere è di 380. Credo sia necessario ricominciare. Da questo punto di vista la Mostra di Venezia ha dato un bel segnale a tutti: non bisogna mollare, il cinema ha bisogno di ripartire».

Uno dei film presentati a Montecarlo: In The Strange Pursuit Of Laura Durand.

THE COMEBACK TRIAL – «Sì, tra le prime che avremo qui a Montecarlo c’è The Comeback Trial di George Gallo, un’anteprima mondiale di cui vado molto fiero visto che nel cast ci sono tre pesi massimi come Robert De Niro, Morgan Freeman e Tommy Lee Jones, senza dimenticare Zach Braff e Emile Hirsch. Vengono a Monaco a presentare il film i produttori, che saranno in Europa appositamente, un bel riconoscimento che dimostra ancora una volta che il Film Festival de la Comédie è rispettato anche a Hollywood. Molti degli ospiti venuti da noi in questi anni, penso a Leslie Nielsen, Peter Bogdanovich o John Landis, hanno sempre parlato bene del festival e questo passaparola continua ancora oggi».

The Comeback Trial
Robert De Niro tra Zach Braff e Emile Hirsch in The Comeback Trial.

IO & MONICELLI – «Siamo partiti con il festival nel 2001 con l’aiuto di Mario Monicelli e una scommessa: quando raccontai il festival, ricordo che Mario, solitamente schivo e burbero, quasi si commosse e mi disse: “Ezio, finalmente qualcuno che racconta la commedia. Vedrai che ci porterà fortuna”. Così è stato. Da allora siamo cresciuti molto, basti pensare che un film pluripremiato e nominato ai BAFTA e a Toronto come Morto Stalin, se ne fa un altro di Armando Iannucci ebbe proprio da noi l’anteprima nel 2018. Oggi a Montecarlo si possono vedere commedie e film che non si vedono da nessun’altra parte, titoli da Kosovo, Albania, Germania, Israele o Ungheria, e da quest’anno avremo anche i corti: ne ho visti molti durante il lockdown e sono fantastici».

Armando Iannucci sul set di Morto Stalin…

I RICORDI – «Se mi aspettavo di arrivare fino all’edizione numero 17? In realtà si sa come si parte, ma non si sa mai dove si va a finire: il nostro Festival è sostenuto dal principe Alberto, nostro grande fan, ma non a livello economico, più a livello di agevolazioni. Se facessimo la nostra rassegna in Italia sicuramente riceveremmo fondi da Regione, Provincia e Stato, qui invece dobbiamo lavorare con gli sponsor per far quadrare tutto. Ma non mi lamento. L’anno scorso Alberto è venuto a vedere uno dei film in concorso, L’uomo che comprò la Luna di Paolo Zucca, e poi, mesi dopo, durante una cena mi ha guardato e mi ha detto: “Ezio, ma lo sai che ogni tanto mi viene in mente quel film sardo? Era proprio bello”. Ecco, il Montecarlo Film Festival de la Comédie è anche questo».

Greggio con il principe Alberto di Monaco all’edizione dell’anno scorso.

IO & MEL BROOKS – «Senza dubbio il festival è anche figlio della bellissima amicizia con una leggenda come Mel, cominciata nel 1992 ai tempi de Il silenzio dei prosciutti, un’amicizia che continua ancora oggi. L’ho visto lo scorso febbraio, prima del lockdown, ci siamo incontrati nel suo ufficio assieme al suo storico autore, Rudy De Luca. Ogni volta che ci incontriamo, prima di raccontare le novità, dobbiamo fare il nostro teatrino, ripercorrendo le vecchie gag, gli aneddoti e i ricordi di sua moglie, la meravigliosa Anne Bancroft. Ricordo ancora, qualche anno fa, uno scherzo che facemmo al console italiano a Londra: Mel arrivò improvvisamente al ristorante, urlò il mio nome e tutti non credevano ai loro occhi. Ho un solo rammarico: non aver filmato le scenette che facevamo io, Mel e Dom De Luise. Ogni volta era una sceneggiata da ridere fino alle lacrime…».

Ezio Greggio con Mel Brooks in una scena di Svitati. Era il 1999.
  • Montecarlo Film Festival de la Comédie | Il sito
  • Yuppies, quella commedia che graffia ancora

 

 

 

 

 

 

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