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Sardo nel buio | Jacopo Cullin racconta lo strano caso de L’uomo che comprò la luna

Un weekend da record, una commedia deliziosa, un film evento: il caso visto dal protagonista

The Dark Sard of the Moon: il poster de L'uomo che comprò la luna.

MILANO – Un piccolo miracolo: in un periodo dominato da Avengers: Endgame, è riuscito a raggiungere un sorprendente successo di pubblico, un’opera seconda che, con sole 15 copie, ha incassato quasi 400.000 euro in un weekend. Un miracolo, appunto, quello di L’uomo che comprò la luna, in cui due agenti segreti (Stefano Fresi e Francesco Pannofino) affidano a un soldato milanese d’adozione, Kevin Pirelli (Jacopo Cullin) il compito di indagare in Sardegna sulla presenza di un compratore della Luna. Per calarsi nella parte di isolano, il ragazzo si farà aiutare da una guida spirituale: il leggendario cabarettista e musicista Benito Urgu. E tra partite di calcio balilla e gare di morra, Pirelli riscoprirà le sue origini in una commedia da non perdere che regala risate a non finire. «Non credo esista niente di paragonabile a L’uomo che comprò la luna…», confida a Hot Corn lo stesso Cullin, brillante interprete già visto in questi anni tra  cinema e tv, da La buca di Ciprì a L’arbitro dello stesso Zucca.

Jacopo Cullin con Stefano Fresi nel primo incontro di L’uomo che comprò la luna.

IL SEGRETO – «L’uomo che comprò la luna? Non credo esista un altro film che abbia così tanti registri comici e assemblati in maniera tanto originale. La pellicola fa ridere in diversi modi e per farlo utilizza generi differenti, passando dal western al buddy movie. Può anche ricordare in parte la chimica del rapporto tra maestro e allievo di un cult anni Ottanta come Karate Kid. Il regista, Paolo Zucca, si è infilato in una zona ancora poco frequentata nel nostro cinema e il risultato è una novità assoluta. E secondo me è stato bravissimo a calibrare nel finale lacrime e poesia».

Il maestro e l’allievo: Benito Urgu e Cullin alla morra.

QUESTIONE DI ACCENTO – «Sono nato a Cagliari, e perciò l’accento milanese non mi appartiene. Però è successo che una volta, qui a Milano, sono andato a mangiare in un posto che si chiama Ostello Bello, dove ho conosciuto un ragazzo che secondo me aveva l’accento perfetto per Kevin Pirelli. Così ci siamo scambiati i contatti. Gli ho mandato la sceneggiatura del film e gli ho chiesto se mi poteva aiutare per interpretare il personaggio. Lui mi ha mandato dei messaggi vocali su Whatsapp e in questo modo ho studiato l’accento».

I due agenti: Stefano Fresi e Francesco Pannofino.

LA SARDEGNA – «Amo la Sardegna, ma in qualche modo ho fatto lo stesso percorso del mio Kevin, nonostante non abbia mai rinnegato le origini. Capisco però che nascere e crescere su un’isola possa far venir voglia di confrontarti con il resto del mondo, e forse l’unico difetto della Sardegna è la mancanza di contatto immediato con altre terre. Ma, come Kevin, alla fine anch’io sono tornato, perché la qualità della vita di una città come Cagliari è altissima, l’amicizia e il rapporto umano che instauri con le persone non è lo stesso delle metropoli».

La metamorfosi: Jacopo Cullin ambientatosi in Sardegna.

NUOVO CINEMA SARDO – «Sono molto contento di questa nuova ondata di cineasti sardi che si stanno facendo valere. Penso a Bonifacio Angius, Peter Marcias, Mario Piredda che ha  vinto due anni fa il David di Donatello per il miglior cortometraggio con A casa mia. Paolo Zucca è alla sua opera seconda e con l’esordio de L’arbitro di sei anni fa ha cominciato a tracciare un sentiero che spero di percorrere io stesso, anche nel ruolo di regista».

Lezione a tavola: Cullin alla prova pasto.

I MITI – «Con Paolo ci siamo chiesti se guardare a qualche modello cui ispirarsi per il personaggio. La realtà? Non lo abbiamo trovato. Da bambino il mio attore preferito era Jerry Lewis, mentre in Italia ho sempre amato la maschera tragicomica di Alberto Sordi. Poi, ovviamente, sono sempre stato un fan di Benito Urgu. Per quanto riguarda i registi di oggi apprezzo molto Paolo Genovese, penso che i suo film siano scritti benissimo. E poi adoro il cinema di Paolo Sorrentino».

  • Qui il trailer de L’uomo che comprò la luna:

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