MILANO – Solitamente i road movie sono tutta un’altra cosa. Fuga dalla vita o dalla società, un po’ di introspezione, magari qualche colpo di scena e la cosa finisce lì. Encounter, disponibile su Prime, nella sua realtà quasi banale, è unico nel suo genere. Fa già promettere bene se alla regia compare Michael Pearce – alla ricerca di un successo che eguagli in qualità il suo esordio con Beast, e forse l’ha trovato – e il protagonista è interpretato da Riz Ahmed. Ma qualsiasi possano essere le sinossi o le anticipazioni lette, niente può preparare al caos e all’inquietudine con cui il film cattura il suo spettatore e non lo lascia più andare. Perché anche se viene descritto come sci-fi, la fantascienza è l’ultimo dei nostri problemi e la storia di Malik Khan è ancora più ai confini della realtà.

È un marine, Malik, un soldato abituato a combattere e che, come tutti, a un certo punto sente il richiamo dell’eroe, del salvatore. Ma il suo obiettivo non è il mondo, bensì i due figli che vivono con la madre e che vede molto poco a causa delle sue missioni. C’è un pericolo impellente, quindi li rapisce perché deve portarli al sicuro. E proprio quando il viaggio sembra mischiarsi alle indagini di un poliziesco, una cortina di incertezza cala sul protagonista e sulle sue intenzioni. Il dubbio che dietro alle sue azioni si celi un problema ben più grande di un parassita alieno che crede stia infettando la razza umana.

È la mente il più grande nemico di Malik. In preda alle allucinazioni, la sua disillusione lo porta a immaginare un’apocalisse, una catastrofica fine che però riguarda lui e lui soltanto. Encounter è un thriller psicologico avvincente, estenuante e viscerale, spinto dalla paranoia e da una minaccia parassitaria. Il film non perde tempo e viene anzi accelerato dalla disperazione del padre impersonato da Ahmed, mentre corre con i suoi figli lungo le strade del deserto per sfuggire a un’imminente infestazione extraterrestre. E accanto alle performance fenomenali, alla regia e alla musica, il territorio che affronta Pearce è il più incerto di tutti: quello che accade nelle nostre teste.

Che la storia di Encounter possa essere un’apocalisse della mente umana, è ben probabile. Non conosciamo i suoi meccanismi, cosa accade quando parte una scintilla e una corrente di pensieri e immagini dilaga senza la possibilità di essere fermata. Passerà ancora un bel po’ di tempo prima di saperlo. Tra l’inarrestabile avanzare degli spiriti e i confini tra realtà e immaginazione che si fondono per non essere più distinguibili, la folle corsa di Malik è una discesa che non concede scampo fino a un atto finale che raggiunge livelli di tensioni quasi insopportabili.

Michael Pearce continua a manipolare ed estendere i confini ciò che una favola è e può essere. Nasce come un film sugli alieni e muta rapidamente e magnificamente in una storia di malattia mentale, mascolinità e dipendenza genitoriale, anche grazie all’ennesima meravigliosa e umana performance di uno degli attori più consistenti degli ultimi anni quale è Riz Ahmed. Un finale commovente e che colpisce come pochi finora, Encounter è una vera e propria sorpresa di quest’anno. Profondamente tenero ed emozionale, riesce a dare a chi guarda la sensazione di voler rimanere con quelle emozioni un po’ di più, di non voler arrivare ai titoli di coda.
Qui potete vedere il trailer di Encounter:
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