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Io & il cinema | Dominic Miller: «Il fascino di Butch Cassidy, Bambi e il suono di Babel»

Katharine Ross, la Disney, Santaolalla e Coppola: il chitarrista racconta a Hot Corn i suoi film preferiti

Dominic Miller in uno scatto di Cristoph Bombart.

MILANO – Il grande pubblico lo conosce per gli anni trascorsi a fianco di Sting (ricordate Shape of my heart? Era sua) e per il finale di Léon di Luc Besson, ma in realtà Dominic Miller, chitarrista argentino classe 1960, è un fuoriclasse assoluto, un musicista capace di firmare capolavori come i recenti Silent Light (capolavoro totale, un frammento lo trovate qui) e Absinthe, registrati per la ECM, ma anche autore delle musiche per un documentario affascinante quale Urmila: My Memory Is My Power. Visto che ha appena finito di registrare il nuovo disco – che uscirà prossimamente – abbiamo chiesto a Miller in un momento di pausa di raccontare a Hot Corn qual è il cinema che ama.

Dominic Miller sta ripensando a Bambi. Foto di Cristoph Bombart.

IL PRIMO FILM CHE MI HA FOLGORATO – «Qui dico Butch Cassidy di George Roy Hill. Ricordo che ero poco più che un adolescente e i miei idoli erano Robert Redford e Paul Newman. Non solo, mentre lo guardai ricordo anche che mi innamorai perdutamente di Katharine Ross, che nel film interpretava Etta. Non bastasse tutto questo, aggiungeteci anche la colonna sonora firmata da Burt Bacharach e avrete praticamente il film perfetto…».

Butch Cassidy
Lo stile: Katharine Ross con Paul Newman e Robert Redford in Butch Cassidy.

IL FILM CHE NON MI STANCO MAI DI GUARDARE – «Questa risposta è piuttosto facile: dico un classico come Il padrino di Francis Ford Coppola. Perché? Perché ogni volta che mi ritrovo a vederlo finisce che scopro qualcosa di nuovo che non avevo notato prima. E poi – nemmeno a dirlo – la colonna sonora di Nino Rota è epica».

il padrino
Marlon Brando ne Il padrino.

LA MIA COLONNA SONORA PREFERITA – «Ovviamente devo citare nuovamente Butch Cassidy e Il padrino, come detto qui sopra, ma qui però ne aggiungo anche una terza di colonna sonora: Babel di Gustavo Santaolalla per il film di Iñárritu. L’ho amata molto perché Babel non ha i soliti archi che a Hollywood mettono ovunque, era un lavoro molto più organico…».

LA SCENA CHE MI FA SEMPRE PIANGERE – «Dunque, qui forse la mia scelta cade su una scena di Bambi, il cartoon della Disney, e questa è una risposta che dico da padre. Ma in realtà mi commuovo abbastanza facilmente. A volte succede che mi metto a piangere anche guardando uno spot in televisione…».

La morte della mamma di Bambi, un trauma collettivo.

UN REGISTA CON CUI VORREI COLLABORARE – «Vediamo: mi piacerebbe scrivere qualcosa per Roman Polanski, perché amo molto il suo modo unico e originale nel raccontare una storia, ha sempre un punto di vista molto forte…».

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