ROMA – Nel 1974 Werner Herzog percorse a piedi la strada da Monaco a Parigi, una sorta di rito per la guarigione della sua mentore, la critica Lotte Eisner da cui una sua celebre massima: «The world reveals itself to those who travel on foot». Circa quarantacinque anni dopo, un giovane cineasta cammina sulle orme del regista, in un atto d’amore nei confronti del maestro. Nasce così Dear Werner di Pablo Maqueda, un viaggio attraverso paesi, natura, solitudine e freddo, alla ricerca del senso del fare cinema. Presentato in concorso al Trento Film Festival, dopo l’anteprima al Torino Film Festival nella sezione Doc, il film include frammenti del libro Sentieri nel ghiaccio, letti in esclusiva proprio dal regista. Al cinema dal 4 marzo con Mezcalito film.
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