ROMA – Cantautore, regista, sceneggiatore, scrittore: dopo aver celebrato i suoi primi trent’anni di carriera, Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino, si mette a ragionare a tavolino sui suoi film preferiti, mescolando cinema e musica. In attesa di rivederlo dietro la macchina da presa dopo il successo ottenuto con Nero bifamiliare, il sorprendente Shadow (recuperatelo, un piccolo cult, lo trovate su CHILI) e Tulpa – Perdizioni mortali, noi di Hot Corn gli abbiamo così chiesto di raccontarci i suoi film del cuore, i suoi colpi di fulmine e le sue passioni. E lui si è messo a ragionare con calma su registi e attori. Siete pronti?
IL PRIMO FILM CHE TI HA FOLGORATO «Qui parto subito con un classico: Profondo Rosso di Dario Argento. Ricordo che lo andai a vedere al cinema e uscii dalla sala abbastanza sconvolto. Ho ancora addosso quelle sensazioni incredibili di paura e ansia ma, allo stesso tempo, anche le immagini fortissime di un film che mi aveva intrigato da morire. Ero molto giovane ed è stata un’esperienza davvero indimenticabile…».
IL FILM CHE RIVEDRESTI ALL’INFINITO «Ecco, questo è proprio un film che riguardo molto spesso: L’imbalsamatore di Matteo Garrone. Perché? Perché a mio parere è un’opera veramente riuscita, con dei protagonisti eccezionali, Ernesto Mahieux e Valerio Foglia Manzillo, e un’atmosfera unica che pervade tutto. Periodicamente lo rivedo insieme ad amici che magari non l’hanno ancora visto proprio con l’obbiettivo di farglielo scoprire. Un capolavoro».
LA COLONNA SONORA FONDAMENTALE «Impossibile trovare una sola colonna sonora fondamentale, questa è difficile. Metterei tutta la grande musica composta in Italia nelle colonne sonore degli anni Settanta, dal cinema poliziesco al cinema di genere. In quegli anni sono state fatte cose incredibili, partiture firmate da compositori che hanno reso il cinema italiano di quegli anni glorioso in tutto il mondo…».
IL FILM CHE AMI E CHE NESSUNO CONOSCE «Un film che amo e che forse, purtroppo, non conoscono in molti in Italia è Manuel di Dario Albertini. È un film meraviglioso, indipendente, uscito in poche sale e che in Francia, per assurdo, è invece andato molto bene. Consiglio a tutti di guardarlo perché è un’opera prima degna di merito che avrebbe sicuramente meritato più spazio in Italia…».
LA SCENA CHE TI COMMUOVE OGNI VOLTA «La parte finale de La Passione di Cristo di Mel Gibson, con Jim Caviezel. Ogni volta che la guardo mi commuove e mi fa piangere. Credo sia uno dei film più viscerali e anche più toccanti mai fatti sulla figura di Gesù…».
IL REGISTA CON CUI VORRESTI COLLABORARE «Vediamo un po’. Qui faccio un nome: Darren Aronofsky, perché lo considero veramente un genio, non risparmio definizioni. Regista di film incredibili come Requiem for a dream, The Wrestler, Il Cigno Nero.. e tanti altri. Sarebbe un sogno poter fare qualcosa con lui perché è un visionario con una personalità incredibile».
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