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Cinecittà Segreta: la nostra visita dietro alle quinte del grande cinema

Fino al 28 aprile Cinecittà apre al pubblico i luoghi simbolo delle maestranze. Ecco perché dovete vederli

L'Attrezzeria scenica di Cinecittà. Foto Erma Pictures

«Qual è la tua città preferita, Federico?». «Cinecittà». Rispondeva così il riminese Fellini a chi gli domandava quale fosse il suo posto del cuore. Non c’è da stupirsi se si pensa che nello storico Teatro 5 di via Tuscolana il regista realizzò quasi tutti i suoi film. E basta passeggiare tra i viali degli Studi per intercettare, ancora oggi, la sua presenza nostalgica in quella non-città illusoria, dove l’immaginazione si mischia con la realtà per dare vita alla magia del cinema. Fino al 28 aprile per ogni weekend  i visitatori avranno l’opportunità di vedere i set, le mostre permanenti e temporanee, ma, sopratutto, quei luoghi solitamente non accessibili al pubblico. Un ingresso eccezionale nella Cinecittà Segreta, quella del dietro le quinte, delle maestranze e dei racconti inediti.

Un ritratto di Federico Fellini realizzato con una macchina a controllo numerico. Foto di M. Santacatterina

 

Il Cinegarden, la Falegnameria, l’Attrezzeria scenica e la Palazzina Presidenziale sono i protagonisti di quattro differenti incontri grazie ai quali è possibile scoprire come e dove viene creata la scenografia di un film, camminare tra gli scaffali stracolmi di oggetti di scena, conoscere i dettagli delle fasi di un allestimento naturalistico e visitare gli interni degli edifici dalle linee severe. Già perché Cinecittà, fondata nel 1937 come veicolo di propaganda fascista, è uno dei massimi esempi di architettura razionalista industriale realizzata su un progetto di Gino Peressutti che, da amante del Liberty, inserì qualche dettaglio “morbido” che potreste provare a scovare durante la vostra visita.

Un dettaglio dell’Attrezzeria scenica. Foto Erma Pictures

 

 

Ideata con una visione lungimirante – ogni edificio è pensato per una funzione specifica – Cinecittà è diventata il cuore pulsante della cinematografia all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, attirando registi e attori di fama internazionale. Tra le varie ragioni spicca l’ottima maestranza italiana, ancora oggi la migliore d’Europa. Le visite speciali permettono di entrare nel nodo focale delle produzioni di Cinecittà, vedere da vicino i macchinari all’avanguardia e ascoltare gli stessi professionisti raccontare le fasi del loro lavoro grazie al quale ricostruiscono i “sapori” e il vissuto delle scenografie e dove la realtà si fonde con la finzione.

Una sezione del Cinegarden. Foto Erma Pictures

 

Inoltre, potrete passeggiare sui ciottoli della Roma antica, incrociare sculture e scenografie imponenti, vedere da vicino bozzetti scenografici, arredi di epoche e stili diversi e camminare tra i pini secolari tanto amati da Martin Scorsese. Un tuffo nel passato glorioso di Cinecittà, immaginandoci magari le comparse dei kolossal in pausa e il riecheggiare delle musiche di Nino Rota, e una fotografia degli odierni Studios divisi tra cinema, televisione e, come accade in questi giorni, le riprese de Il nome della rosa, serie TV Rai – da Umberto Eco e remake del film di Jean-Jacques Annaud – con protagonisti John Turturro e Rupert Everett. Perché aveva ragione Fellini quando diceva che il cinema «ti impone un solo obbligo quotidiano: quello di fare».

  • Qui il link per consultare il programma completo:

CINECITTÀ SEGRETA

 

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